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così scrivono...

Letture da raffreddore-febbre-ore tarde...

"Non so quante possibilità ho avuto di essere buono, almeno non ne ho notata nessuna, e se così fosse l'avrei evitata, non si sa mai cosa implica un'occasione. Da bambino mi regalavano un cane dopo l'altro, morivano tutti dopo poche settimane: dicevano che non ci sapevo fare con i cani. Quando stavo per compiere otto anni morì mio padre: pensai che non ci sapevo fare con i padri. A partire da quel momento cominciarono i traslochi e le morti che hanno segnato la mia esistenza. Pensai che una certa ragazza fosse il luogo che faceva per me: la casa che non avrei mai lasciato, la persona che non sarebbe mai morta. Pensai di saperci fare con lei. Invece. Niente. Continuo a non saperci affatto fare con persone, animali e cose. Solo mia madre mi sopporta." da C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo di Efraim Medina Reyes.

"Il fatto è che gli inglesi ingannano. Gli americani (e in questo caso anche i canadesi) sono come li vedi. Ma immaginate di sedervi su un 747 in partenza da Heathrow e di avere vicino il tipico vecchio trombone anglico, magari un pezzo grosso della City con triplo mento, balbettio ereditario, e parole crociate del «Times» sulle ginocchia. Che non vi passi nemmeno per la testa di prendervi una confidenza. Probabilmente Mr. Tèallecinque è cintura nera di judo, ma non solo, nel 1943 è stato paracadutato in Dordogna, dove ha fatto saltare un paio di ponti, ed è sopravvissuto alle galere della Gestapo concentrandosi su quella che sarebbe un giorno diventata la traduzione ufficiale inglese dell'Epopea di Gilgames; e adesso, col sacco da viaggio di cellofan pieno di vestiti da sera «vedo-non-vedo» e di lingerie di sua moglie, sta andando alla convention di travestiti che si tiene ogni anno a Saskatoon." da La versione di Barney di Mordecai Richler.

A me piacciono troppo scritti così...

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