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Un po' novembre

Ogni volta che se ne parla tutti sembrano disprezzare novembre, che invece è un mese che ha così tanto da dire. A me piace sempre scoprirlo nelle giornate soleggiate come quelle di questi giorni, quando l'aria fredda e frizzantina del mattino lascia il posto a un tepore delicato e mai esagerato, a un cielo azzurro, limpido, terso ma senza fare male agli occhi. E poi, un paio di ore prima di tramontare la luce che si posa sulle foglie ormai rosso fuoco o giallo acceso, il momento più vivace della giornata, il culmine rapido e fuggevole che cerchiamo di immortalare nelle nostre foto senza mai rendergli giustizia. Niente è più carico di malinconia e insieme speranza come i colori dell'autunno. Le quattro del pomeriggio di una domenica di novembre. La cioccolata calda e fumante o il fruscio delle foglie sotto le scarpe mentre ti stringi in un cappotto non ancora pesante e cerchi altre mani fredde per scaldarti un po'. Ci sono momenti in cui vorrei che fosse sempre novembre, un
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Ricordami la luce

Le ultime due settimane o giù di lì mi sembra siano state così dense da poterci mettere dentro un mese intero. Sono state settimane piene di lavoro ma in qualche modo anche piene di canzoni, di uscite ma anche di istanti caldi dentro casa com'è bello che sia quando fuori è autunno e il mondo cambia i suoi colori. Caos dentro e fuori ce n'è sempre, ma almeno l'abisso sembra lontano in questo momento e riesco a guardarmi con un po' più di indulgenza. Ho provato – sto provando – a non lasciarmi sopraffare dalle cose che spaventano, ma per farlo ho bisogno di tenere lo sguardo più fermo e limpido. Non ci riesco sempre ma forse ci riesco abbastanza. Non riesco più a venire qui a scrivere quanto un tempo, e mi domando spesso il perché. Una newsletter amica si è interrogata sulla stessa questione e le risposte che si è data forse sono anche un po' le mie. Forse ho smesso di ragionare su me stessa in termini di parole da dipanare una dietro l'altra, o forse è colpa di q

L'allodola

C'è un albero, di fianco alla pista ciclabile che percorro a piedi ogni mattina con il mio cane, che in questo periodo è giallo di un giallo intenso, sembra una gigantesca lampadina accesa in mezzo al verde un po' grigiastro di quelli che lo circondano. E anche se non c'è il sole, lui pare risplendere di luce propria. Sì, certo, vorrei essere come quell'albero, risplendere in mezzo al grigiume invece di confondermi con lo sfondo ma no, direi che risplendere non è proprio il mio. Però mi innamoro ogni volta che lo vedo, e forse va detto io mi innamoro fin troppo facilmente delle cose, quando ti colpiscono di punto in bianco, o anche quando ti colpiscono un po' alla volta. Io screenshotto libri convinta che siano il mio prossimo colpo di fulmine perché il titolo, la trama, il commento corredato... a volte è vero, a volte uno specchietto ed eccomi qui, la vostra allodola. O mi butto a capofitto in una cosa e dico bella, sì dai, la faccio io e mi impegno e da sola mi di

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci

Fra le gocce di una pioggia d'agosto

E così la pausa è finita. Ne avevo proprio bisogno, per una volta sono riuscita a staccare completamente la spina da tutto quanto (o quasi), e in anticipo rispetto al solito. Certo, ha significato dover ricominciare a lavorare un po' prima del solito (oggi), ma piove e fa fresco e quindi male non mi è andata. Sono state vacanze riposanti e stancanti insieme, ma le ho vissute con parecchia serenità, serenità che mi mancava. Mi sono sentita equilibrata e centrata, ogni tanto ho riperso l'equilibrio, certo, ma ci sta, eppure non è arrivato l'abisso o forse sono riuscita a tenerlo a bada e prevenirlo. Mi pare di sentirmi molto meglio e spero la sensazione rimanga. Prima delle vacanze vere e proprie ci sono stati altri momenti piacevoli, come il concerto dei Placebo e altre uscite con amici, mentre in vacanza mi sono innamorata di Palermo e della Sicilia in generale, del suo mare e soprattutto del suo cibo. Favignana, poi, non può che restare nel cuore. Dopo qualche giorno di re

Lately

Gli alti e bassi delle giornate a volte pesano un po', per me è assolutamente normale, luglio è soltanto il mese dell'anno che odio di più al mondo quindi per quanto mi riguarda niente di nuovo sul fronte occidentale. Abbiamo anticipato di poco le vacanze rispetto al solito, per fortuna, perché giuro non ce la faccio più, preferisco ricominciare a lavorare le ultime due settimane di agosto. Ci sono giornate buone e giornate meno buone ma nel complesso non ho molto tempo per crucciarmi né per lamentarmi, il ritmo è alzarsi, centro estivo, canare cane e mettermi a lavorare. Alle cinque smettere di lavorare, centro estivo, casa, schiattare ancora un po' dal caldo e poi crollare sul divano o su un libro. Nel mezzo pausa pranzo "estiva", robe da fare in casa che ce n'è sempre e poco altro. Qualche weekend si respira e si fa qualcosa, altri si vegeta e si organizza agosto. Mi sento comunque molto fortunata, non c'è che dire, sono solo allo stremo, come ogni cazz

Apnea

Mi sembra che mi abbia fatto bene stare un po' lontana da qui, come stare un po' lontana dalle abitudini non dico cattive ma poco sane. Mi sento finalmente un po' più leggera, anche se non fuori pericolo, e anche se ogni tanto è buio e penso che un abisso mi inghiottirà presto, mi sento comunque più piantata a terra di qualche tempo fa e l'abisso è un pensiero generalmente più vago. Piove molto in questo maggio strambo e fa pure freddo, non mi lamento perché odio il caldo ma mi lamento perché dobbiamo cambiare piani per la festa di compleanno di mia figlia, ma ora che sono qui e scrivo non ci voglio pensare e tutto si risolverà, dai. Abbiamo comprato biciclette nuove, io soprattutto era da un po' che ne volevo una per prendere e pedalare e pedalare e pedalare e fare fatica senza pensare perché mi riesce tanto tanto più facile che con la corsa. La corsa mi distrugge in breve, la bicicletta mi dà l'impressione che potrei andare avanti per ore. Così martedì, forse