Forse è una richiesta di aiuto? Forse è solo un momento di sconforto. Forse è solo che sto cercando di prendermi per mano e da qualche parte devo cominciare.
Oggi è dura, ma domani, chissà.
«All'improvviso c'è un sacco di silenzio. Non esattamente riposante, più
del tipo assordante. Allora provo a riempirlo: ma è come un sacco
bucato e tutto esce da sotto.
All'improvviso c'è una specie di mostro
che si agita dentro. Non è la prima volta che lo sento, quel mostro,
l'ho tenuto a bada più o meno egregiamente in svariati momenti e penso
lo farò anche questa volta. Ogni tanto, lo ammetto, sono stanca di
doverlo tenere a bada, ma liberarlo no, non è cosa. Finché ho braccia
abbastanza forti da reggere la spada, so che ce la posso fare.
Quando
qualche anno fa quel mostro aveva iniziato ad agitarsi non riuscivo a
dargli forma, colore o nome. Neppure adesso, ma comunque gli ho trovato
una gabbia.
È un mostro che viene da molto lontano, lo so. Viene
dalla me undicenne, è lì che si è formato, lo so bene, no non vi dico
come e quando perché è troppo anche per un blog di pochissimi lettori. E
poi si è alimentato in altri momenti, quando ero più grande, con le
persone che mi hanno fatto male. Fra queste, forse più di tutte, me
stessa.
L'ho schiacciato giù.
Come tutte le cose che schiacci giù, a un certo punto, si placa. Lo dimentichi, quasi.
Come tutte le cose che schiacci giù, però, a un certo punto torna su. Poco, magari. Ma torna.
All'improvviso
non c'è più silenzio. All'improvviso la testa ronza e quasi vedi nero.
Il sacco è ancora bucato e tutto continua a uscire da sotto ma poi si
accumula ed è solo un gran caos.
Chiudo il sacco.
Chiudo la gabbia.
Chiudo il mostro.
Se è chiuso non può uscire e finché non lo vedo nello specchio so che sono salva per un altro giorno.»
Commenti
... che fine ha poi fatto il "mostro"?
temi (credi?) che l'Oste, prima o poi, presenterà il conto..?