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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Liste, libri, cose varie

 Cose che ho imparato a fare (forse): prendere con filosofia il fatto di dover raccogliere i soldi per i regali di Natale a maestre e bambini; (inspira, espira, inspira, espira: ce la farai anche quest'anno); lasciare che le cose vadano come devono andare, dato che non è che dipenda la vita di qualcuno se una cosa la faccio bene invece che benissimo; chiudere completamente il cervello ai pensieri, almeno durante il fine settimana, soprattutto se sono pensieri di lavoro; Cose che non ho imparato a fare: dimenticarmi dell'esistenza dei social network nel fine settimana; mettermi a guardare un film (badate bene, film, non serie tv) nella breve finestra temporale che va dall'addormentamento di mia figlia al crollo per sonno sul divano; telefonare alla gente. Okay, prendiamo l'ultimo punto perché potrebbe essere interessante. Ho scoperto da qualche tempo che non sono l'unica ad avere grossi problemi con le telefonate. Una volta mi capitava di non rispondere proprio, anch

Di Babbo e di slitte

È venerdì. Venerdì di una settimana corta ma pur sempre venerdì, atteso come tutti gli altri. Sono stata incredibilmente graziata da qualche ora di pausa dal lavoro, e così posso dedicarmi – spero – a comprare qualche regalo. Stamattina mia figlia ancora mezza addormentata mi ha detto: Lo sai che ho sognato di guidare la slitta di Babbo Natale? Me la sono immaginata con il suo giubbotto rosso e il berretto rosso che tanto le donano mentre ride felice e vola insieme a Babbo. L'ho portata a scuola, sono rientrata, ho fatto due cose al volo qui in casa e ho guardato fuori dalla finestra della cucina e ho pensato che oggi avrei avuto il tempo di venire qui a scrivere qualcosa. Ma che cosa? Pensa che ti ripensa, mentre ho ancora negli occhi la bellissima immagine del Monte Cavallo pieno di neve, che dalla finestra della mia cucina sembra tanta e soffice, e la vaga idea di mia figlia su una slitta, mi ricordo all'improvviso che... è ora di raccontare la storiella di Natale più irriv

Libri-game

Sulle nostre montagne è arrivata tantissimissima neve ieri (qui da me ovviamente solo tantissimissima pioggia) e continua a piovere e nevicare, e sembra uno di quegli inverni di tanti anni fa, quando veniva freddo davvero, quando l'estate era metà piovosa e metà calda ma senza strafare, insomma, se non fosse per il Covid sembrerebbe un anno d'altri tempi, come quelli di quando ero piccola. Non sono tanto tipa da presagi, ma vorrei fosse un presagio di bene.  Come stai?, ci si chiede di solito quando ci si incontra, e quest'anno mi sembra una domanda difficile da rispondere più che mai. Da un lato mi sembra tutto normale, finché non esco di casa, finché non mi rendo conto di quanto più tempo passi a casa mio marito, del poco che vediamo i nostri genitori, della mascherina prima di uscire di casa (e di dovermi ricordare di passare il panno antiappannamento sugli occhiali), di non pensare a programmare weekend fuori questo Natale, o forse sì ma forse meglio star tranquilli coi