Ecco qui, nell'anno più assurdo di sempre anche il nonno non c'è più. Ogni volta che un nonno se ne va (ed è la seconda volta che mi capita) ho sempre lo stesso pensiero: anche se te l'aspetti, anche se sai che probabilmente saranno i primi a lasciarci, non mi capacito di come sia possibile. Perché è come se loro ci fossero da sempre, e il vuoto che si crea è davvero ingombrante. Erano già adulti quando i nostri genitori erano piccoli, erano adulti e ancora in gran forma quando noi eravamo piccoli, e da quando siamo adulti abbiamo iniziato a notarne il lento invecchiamento, ma c'erano. C'erano sempre. Come un albero che dopo anni ha messo radici profonde, se viene eradicato lascia un buco enorme. E ora, di colpo, succede che il nonno non c'è più. Ieri pomeriggio c'è stato il funerale, che di questi tempi è un evento strano: dà fastidio stare in mezzo alla gente, non tutti rispettano le distanze ma capisco anche il gesto spontaneo di venire ad abbracciare o s...
è soltanto una riscrittura della realtà.