Voglio sempre bene a settembre, e oggi è una di quelle giornate in cui settembre o lo ami o lo odi. A quest'ora l'anno scorso faceva più caldo, era ricominciata la routine post-vacanze, una routine ben rodata e conosciuta che mi dava tranquillità, i fine settimana erano leggeri e andavamo in giro, o ci riposavamo, o quel che ci andava. Le giornate erano luminose e io ero contenta, un po' esaltata dal riallaccio di amicizie sepolte sotto strati e strati di tempo accumulato in silenzio non so bene nemmeno io perché, e voglia di fare, di scrivere, di leggere. Di vivere tanto. Quest'anno sono partita azzoppata. La routine ancora è lontana, e quella attuale è confusionaria: mattina a scuola senza pranzo, poi da domani con pranzo, poi porta la bimba dai nonni, o falla venire a prendere, o fai venire i nonni qui... E ci si alza prima, e non sono abituata, e leggo meno perché non trovo il libro giusto – o nessun libro mi va bene – e scrivo poco perché faccio fatica a sentirm
è soltanto una riscrittura della realtà.