Passa ai contenuti principali

Puzzle


So che mi riprenderò, ma mi sembra che quest'anno sia cominciato in salita. Non riesco a togliermi questa immagine dalla testa. E non c'è un motivo particolare, una causa negativa scatenante che abbia reso le cose difficili, o tristi, ma semplicemente una concatenazione di eventi normali, una quotidianità a cui non riesco ancora a dare una forma, che non riesco a plasmare a mia immagine e somiglianza. È un problema, perché nel frattempo i giorni si susseguono e in un modo o nell'altro li devi portare in fondo, ma mi sembra che se ogni giorno lo porto in fondo con fatica, quello successivo inizierà con ancora più fatica. È un circolo vizioso, lo so, e so anche che probabilmente basta girare una chiave nel punto giusto e comincerà pian piano a ritrovare tutto il suo giusto posto. È che quella chiave mi sembrava di averla trovata, ma forse, per come arrivo sfinita alla fine della giornata, non era la chiave giusta.
Comunque la sensazione predominante è che ci sia qualcosa che mi sfugge. Non so se il tempo fra le mani o se proprio qualcosa che c'è e che ancora non sono riuscita a vedere. Forse è sempre il solito tassello mancante, il buco che si presenta nel puzzle della vita che, a differenza di quelli a pezzi delimitati, non finisce mai. 
O perfino, in questo momento il mio puzzle è solo pezzi disordinati buttati in giro e ancora non sono riuscita a mettere insieme i primi pezzi e il disegno mi è totalmente sconosciuto (e, a quanto pare, la scatola l'ho persa).
Ho fatto dei buoni propositi a me stessa, sì, li ho fatti in silenzio, e credo di averne messo in pratica appena mezzo. Ma lo so che è così, che sono così, eppure non significa che non troverò a un certo punto il bandolo della matassa.
Questo post era meno positivo all'inizio, poi ho cancellato e riscritto. E penso di aver fatto bene. A volte le immagini e le parole aiutano a vedere in modo diverso, quindi adesso mi voglio vedere così: davanti a un caos di un puzzle tutto da fare. La parte positiva è che i pezzi sono tutti lì e che prima o poi troverò i primi due che si incastrano perfettamente: da lì in poi sarà tutto più semplice. L'altra cosa positiva, è che sta a me.

4321 di Paul Auster mi sta piacendo. Mi aspettavo illuminazioni e scatti di genio, e forse non ci sono come in altri suoi libri, eppure ci sono alcune parti che secondo me valgono proprio tanto. Dentro ci ho trovato molto, e questo basta. Ci ho trovato vite e altri romanzi, e storie nelle storie, e ispirazioni, ci ho trovato davvero un sacco di cose. E non l'ho ancora finito, d'altra parte il libro è di oltre 900 pagine e io ultimamente riesco a leggere qualche paginetta la sera e di tanto in tanto in altri momenti.

A Natale mi sono fatta regalare il CD di Brunori Sas perché ci sono cose di cui in certi momenti hai proprio bisogno, e lo sai quando ascoltando delle canzoni ti senti addosso tutte le emozioni per te più importanti. E così almeno me lo posso ascoltare in macchina mentre porto la piccola dai nonni.

Oggi in generale è una giornata che non vedo l'ora che passi, anche se non posso permettermi di farla passare a cazzo, ma vorrei tanto potermi crogiolare sul divano tutto il giorno nel mio malumore, attraversarlo fino in fondo finché non passa. Ma non posso perché ho un sacco di lavoro, e alla fine probabilmente è molto meglio così. 

Comunque domani è venerdì, e in genere il venerdì è sempre un pochino meglio.

Ciao ciao!

Commenti

Anonimo ha detto…
Forse ti sta mancando qualche cosa?
Miky ha detto…
@Riky non sono convinta sia proprio qualcosa che manca, credo sia più questione di riorganizzazione... e anche di togliere qualcosa, più che di aggiungere. Ma troverò la quadra, ne sono sicura :)
MikiMoz ha detto…
Vedi, hai riscritto il post e ti è venuto meno negativo. O più positivo, a seconda di come vogliamo vederla.
È tutto qui: basta rifletterci, riposare un po', e vedremo le cose in modo più chiaro, meno velato dal filtro negativo.
Non so come è iniziato questo 2018, ma ho voglia di trovare ciò che manca.
Hai fatto bene coi regali: sono cose che servono a farci stare bene.

Moz-
bob ha detto…
Forse anche tu ti senti afflitta dal fatto che tutto e' caduco e siamo in balia della casualita' degli eventi?
Miky ha detto…
@Moz c'è sempre una seconda (o terza, o quarta) prospettiva :)
Miky ha detto…
"tutto quello a cui ti aggrappi prima o poi dovrà finire"? Forse sì... o forse sono solo molto stanca :)

Post popolari in questo blog

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de