Da una settimana sono mamma.
Il 20 maggio alle cinque e mezza, dopo un travaglio che non ve lo racconto, è nata Dafne. Puntualissima come un orologio svizzero.
Da una settimana sono mamma, assonnata, stanca, indolenzita, scioccata e... stanca l'ho già detto?
Dafne ha la bocca di mio papà (cioè la mia), le orecchie di suo papà, le mie mani e il resto ancora non si capisce.
Io non sono più padrona del mio tempo e delle mie tette, soprattutto, e i primi due giorni a casa (mi hanno dimessa domenica sera) pensavo che sarei diventata matta. Non perché lei pianga o che so io, ma perché è tutto diverso da prima. Tutto. Di punto in bianco noi due diventa noi tre e non è poco. Mi sono sentita sopraffatta e spaventata, ho pensato aspettate un attimo, voglio tornare indietro, ma poi mi è passata, non sono una bambina, io, non posso essere così sciocca.
Il terzo giorno ho cominciato a sentirmi di nuovo umana. Ho ricominciato a sedermi normalmente, i muscoli si sono riattivati, ho ricominciato a camminare come una persona normale. Devo ancora evitare qualche sforzo di troppo ma nel complesso sto tornando me stessa. Le rare volte, come ieri sera, in cui riusciamo a far dormire Dafne nella culla sono anche di nuovo padrona del mio spazio nel letto, e la schiena ringrazia. Dura solo qualche ora, la notte è lunga e le poppate imprescindibili, ma riposare qualche ora è già abbastanza. Adesso, per esempio, dovrei approfittarne per dormire, visto che lei dorme, ma in effetti stanotte ho riposato come non pensavo.
Dafne è bellissima. È nata con tanti capelli e le guance già belle tonde, adesso apre gli occhi grandi al mondo, piano piano, con tutto da scoprire e forse anche io lo faccio insieme a lei.
Commenti
Un passo alla volta. La conoscerai, ti conoscerà. Sarà dura e sarà bellissimo.
Buona nuova vita!