Se dovessi raccontare la mia storia d'amore, allora dovrei iniziare con una pianta grassa. Proprio così, niente rose rosse né fiori di campo, ma una pianta grassa. A essere sincera l'immagine non mi dispiace, perché le piante grasse durano nel tempo, senza troppi sacrifici ma con una cura costante. Così voglio la mia storia d'amore, senza sacrifici ma con una cura costante, forte, resistente, che anche se non la guardi per un po' di tempo perché sei preso da tutti gli impegni della vita, poi quando ti giri, la sera, è ancora lì. C'è.
E così ci siamo conosciuti, a una festa di carnevale, io con la mia amica lui con i suoi amici. La cosa buffa è che non l'avevo notato. Non l'avevo proprio visto. Lui però aveva visto me.
Ero fuori con la mia amica a fumare l'ultima sigaretta prima di andare, e lui si è seduto con noi... e abbiamo parlato di quella pianta grassa in centro al tavolino. E poi di qualcos'altro che non ricordo.
I suoi occhi, questo ricordo: che diventavano una fessura quando rideva.
E lui che il giorno dopo quando finalmente mi ha trovata su Facebook, mi ha detto: Eccolo qui, il tuo sorriso inconfondibile.
Quindi finora gli elementi della mia storia d'amore sono tre: occhi, sorriso e una pianta grassa.
Al che io ho pensato che strano, di solito la gente nota gli occhi perché sono grandi e perché sono verde-grigio, in più ho sempre pensato che il mio sorriso non fosse un granché, mi sembra che mi trasfiguri la faccia facendomi somigliare in tutto e per tutto a mio papà. E invece lui ha notato quello.
Se dovessi riassumere tutto il resto in poche parole, lo farei così:
La festa della donna: perché era l'8 marzo quando ci siamo dati il primo bacio, e l'imbarazzo per avergli praticamente detto di baciarmi. (:))
La musica e i libri: c'è tanta musica e ci sono tanti libri qui dentro da perdercisi una vita. E con qui dentro, intendo nei nostri cuori, non solo nella nostra casa.
Risate: descriverei la nostra storia con tante risate. Nei momenti belli, ma soprattutto in quelli brutti o difficili. Non posso pensare a una vita senza ironia, senza un tocco di demenza, anche. E "ridere nel pianto".
I sapori: la sua pasta all'amatriciana. Ma tutto quello che mi cucinava quando andavo a casa sua, e tutto quello che prepara ora che viviamo insieme. E poi, lui mi ha insegnato a cucinare, facendomi sentire più ricca. Ricchissima. E poi il vino: avere qualcuno che sa scegliere il vino giusto al momento giusto...
Le nostre lacrime: le prime, quando ci chiedevamo se davvero ci meritavamo tutta questa felicità, poi tutte quelle che sono sgorgate per le tante emozioni vissute insieme.
Il momento, l'esatto momento in cui ho capito. E il momento in cui ho pensato, "non ho nessun dubbio".
La Toscana, Berlino, Graz, le montagne, il mare, la Provenza, il Portogallo, la Scozia, la Liguria, il Collio... i viaggi: andare insieme a scoprire quanto bello è il mondo. La scusa migliore per fotografarci da un'altra parte, per dire siamo noi, anche laggiù, dove forse non torneremo mai, anche là eravamo noi.
Il rituale prima di dormire: il tè, o le tisane, sul divano prima di andare a letto, durante l'inverno. Il whisky da meditazione, quando hai bisogno di qualcosa di più forte, prima di coricarti. Andare a letto, e andarci insieme, e vedere i suoi occhi prima di spegnere la luce.
Restare uguali a noi stessi anche ora che siamo in due: l'unica vera promessa che ci possiamo fare, è quella di non diventare altro da quello che siamo, perché quello che siamo è quello con cui abbiamo scelto di convivere.
E così ci siamo conosciuti, a una festa di carnevale, io con la mia amica lui con i suoi amici. La cosa buffa è che non l'avevo notato. Non l'avevo proprio visto. Lui però aveva visto me.
Ero fuori con la mia amica a fumare l'ultima sigaretta prima di andare, e lui si è seduto con noi... e abbiamo parlato di quella pianta grassa in centro al tavolino. E poi di qualcos'altro che non ricordo.
I suoi occhi, questo ricordo: che diventavano una fessura quando rideva.
E lui che il giorno dopo quando finalmente mi ha trovata su Facebook, mi ha detto: Eccolo qui, il tuo sorriso inconfondibile.
Quindi finora gli elementi della mia storia d'amore sono tre: occhi, sorriso e una pianta grassa.
Al che io ho pensato che strano, di solito la gente nota gli occhi perché sono grandi e perché sono verde-grigio, in più ho sempre pensato che il mio sorriso non fosse un granché, mi sembra che mi trasfiguri la faccia facendomi somigliare in tutto e per tutto a mio papà. E invece lui ha notato quello.
Se dovessi riassumere tutto il resto in poche parole, lo farei così:
La festa della donna: perché era l'8 marzo quando ci siamo dati il primo bacio, e l'imbarazzo per avergli praticamente detto di baciarmi. (:))
La musica e i libri: c'è tanta musica e ci sono tanti libri qui dentro da perdercisi una vita. E con qui dentro, intendo nei nostri cuori, non solo nella nostra casa.
Risate: descriverei la nostra storia con tante risate. Nei momenti belli, ma soprattutto in quelli brutti o difficili. Non posso pensare a una vita senza ironia, senza un tocco di demenza, anche. E "ridere nel pianto".
I sapori: la sua pasta all'amatriciana. Ma tutto quello che mi cucinava quando andavo a casa sua, e tutto quello che prepara ora che viviamo insieme. E poi, lui mi ha insegnato a cucinare, facendomi sentire più ricca. Ricchissima. E poi il vino: avere qualcuno che sa scegliere il vino giusto al momento giusto...
Le nostre lacrime: le prime, quando ci chiedevamo se davvero ci meritavamo tutta questa felicità, poi tutte quelle che sono sgorgate per le tante emozioni vissute insieme.
Il momento, l'esatto momento in cui ho capito. E il momento in cui ho pensato, "non ho nessun dubbio".
La Toscana, Berlino, Graz, le montagne, il mare, la Provenza, il Portogallo, la Scozia, la Liguria, il Collio... i viaggi: andare insieme a scoprire quanto bello è il mondo. La scusa migliore per fotografarci da un'altra parte, per dire siamo noi, anche laggiù, dove forse non torneremo mai, anche là eravamo noi.
Il rituale prima di dormire: il tè, o le tisane, sul divano prima di andare a letto, durante l'inverno. Il whisky da meditazione, quando hai bisogno di qualcosa di più forte, prima di coricarti. Andare a letto, e andarci insieme, e vedere i suoi occhi prima di spegnere la luce.
Restare uguali a noi stessi anche ora che siamo in due: l'unica vera promessa che ci possiamo fare, è quella di non diventare altro da quello che siamo, perché quello che siamo è quello con cui abbiamo scelto di convivere.
Commenti
Sentiti fortunatissima, .. lo sei.
E anche lui, devo dire!!! :-)
Uno con le spine, magari sgraziato, non profumato, fa strano ma non per questo non è decisamente meraviglioso...
Le piante grasse sono le mie preferite per altro!