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Sono trent'anni...

...che non vedo Sanremo, non comincerò certo quest'anno.
Forse per qualcosa meriterà, ne varrà anche la pena, ma non ce la faccio a perdere la serata a rompermi i coglioni che non ho per qualche minuto divertente. Tanto poi qualunque cosa ti arriva alle orecchie lo stesso, anche se non vuoi. C'è chi ti fa la telecronaca minuto per minuto su facebook, per dire. Quindi posso dire che la canzone di Elio è ovviamente una spanna avanti a tutti, ma si sapeva già (sarò di parte, ma anche no). Di tutto il resto, non ho alcun interesse.
Oltretutto provo una naturale repulsione nei confronti di Fabio Fazio, e diciamocelo, la Littizzetto fa ridere ma dopo un po' smarona pure lei.
Ieri sera dopo i due bicchieri di vino rosso in centro a PN e la pizza a casa, ci siamo svaccati sul divano a cazzeggiare e poi abbiamo guardato Bones. Mi pare ottimo e senza pretese come San Valentino, come qualunque giovedì sera, d'altra parte, al quale arriviamo sempre troppo stanchi.
E poi festeggeremo a dovere l'8 marzo, anzi probabilmente il 9, il nostro quarto anniversario! Quattro anni, ci credete? A me sembrano volati! Quando ho aperto questo blog uscivo da un periodo brutto, e non sapevo nemmeno che il mio attuale moroso esistesse! Eppure tutto quel che è successo nel mentre, non ha fatto che portarmi alla festa di carnevale dove l'ho conosciuto. Poi è cambiato tutto quanto. A dire il vero da quella volta a oggi sono cambiate così tante cose, alcune in bene alcune in male, che quasi fatico a crederci.

Al di là di questo, è stata, in effetti, una settimana lunga e stancante e non vedo l'ora che finisca, e visto che so che anche la prossima inizierà all'insegna delle corse all'ultima scadenza, il fine settimana, anche se è impeganto, almeno non lo sarà lavorativamente parlando, e cercherò di distrarre la mente. 

Adesso però il dovere mi chiama!

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Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr