Mi sembra che mi abbia fatto bene stare un po' lontana da qui, come stare un po' lontana dalle abitudini non dico cattive ma poco sane. Mi sento finalmente un po' più leggera, anche se non fuori pericolo, e anche se ogni tanto è buio e penso che un abisso mi inghiottirà presto, mi sento comunque più piantata a terra di qualche tempo fa e l'abisso è un pensiero generalmente più vago.
Piove molto in questo maggio strambo e fa pure freddo, non mi lamento perché odio il caldo ma mi lamento perché dobbiamo cambiare piani per la festa di compleanno di mia figlia, ma ora che sono qui e scrivo non ci voglio pensare e tutto si risolverà, dai.
Abbiamo comprato biciclette nuove, io soprattutto era da un po' che ne volevo una per prendere e pedalare e pedalare e pedalare e fare fatica senza pensare perché mi riesce tanto tanto più facile che con la corsa. La corsa mi distrugge in breve, la bicicletta mi dà l'impressione che potrei andare avanti per ore. Così martedì, forse l'unica mattina in cui non pioveva, l'ho inforcata e ho pedalato (non per ore perché lavoro, amici, un giro di un'oretta), ma ho pedalato e pedalato senza fermarmi cercando di non rallentare non prima che i muscoli bruciassero davvero, la prima mezz'ora era tutta falsopiano, e si è sentito, e io stavo bene, da sola, nel nulla, nel tutto.
A volte mi rendo conto che ci sono cose che sono "la mia cosa" e io per qualche motivo ho paura di farle, o di provarci. Che so di essere in grado più di altri, o quanto altri, eppure non mi ci metto. È come se continuassi ad andare avanti con il potenziale non sfruttato, come se ribollisse sotto qualcosa ma io non sono capace di tirarlo fuori. Probabilmente è la paura di fallire, dello scontro con la realtà, del giudizio delle persone. Credo sia questo a farmi stare come sto, credo di aver finalmente dato una descrizione che calza a pennello di ciò che sento. Probabilmente non ci voleva molto, ma è come se ci fossi arrivata davvero soltanto adesso. I pezzi di puzzle che continuavo a provare a incastrare non erano sbagliati, solo rovesciati. Ma non so se ora cambierà qualcosa, niente illusioni.
Guardo avanti preparandomi a una specie di apnea per i prossimi giorni, forse settimane. Forse riemergerò così stanca da dire come al solito "ci penserò a settembre" e poi a settembre chi ci pensa più. Magari spezzo il giro, invece. Spero non affondando, ecco.
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