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3. Mantenere la rotta

Commuoversi e lasciare uscire tutto, tutto quanto.
Credo di aver letto poche cose così profonde, dolorose, emozionanti e pervase da uno spirito di gentilezza che travalica confini, fisici, mentali, emotivi, quanto le parole di Nick Cave nei suoi Red Hand Files.
Sono pugni allo stomaco, molto molto spesso.
Sono inni alla gentilezza e alla comprensione.
Sono un evidente punto di arrivo in cui tutti i sentimenti negativi che si possono provare si sublimano in qualcosa che assomiglia davvero tanto alla quiete dopo la tempesta.
Non c'è una rabbia che sobbolle, ma si sente che la rabbia c'è stata ed è stata superata e placata. Come un'energia trasformativa.
Non c'è una tristezza profonda e insuperabile, ma una malinconia e una nostalgia che hanno la forza di andare avanti, anche sorridendo.
C'è consolazione.

Sono infelice. Sono profondamente infelice. Lo dico perché lo riconosco, ora. Non ho bisogno di sentirmi dire che non ne ho motivo, perché certe cose sono irrazionali e basta.
Ma ci sono tante cose che mi rendono felice, per fortuna. Solo che non riescono a emergere spontaneamente, non sempre, quindi è un po' più faticoso. Finché riesco a mantenere la rotta e a non soccombere al nero che avanza, va bene. È faticoso ma va bene.
Faccio un esercizio quotidiano di concentrazione sulle cose belle per correggere la rotta.
Vado alla ricerca di cose belle – nelle parole, nei libri, nella musica – perché mi aiuta a mantenere la rotta.
Vengo a scrivere qui perché mi aiuta a seguire la rotta, e perché se ogni tanto una frase mi esce bene e mi pare bella mi sento un po' più capace di fare cose belle anche io. Invisibili impronte di bellezza.
Nel frattempo cerco di capire da dove tutto nasca, per vedere dove tutto può andare.

This too shall pass.


Commenti

kovalski ha detto…
l'infelicità è uno stato emozionale che non si governa, e di certo non con la razionalità. ci possiamo provare, certo, ma provare non è riuscirci.
è una predisposizione spesso, una sorta di inclinazione pre/razionale e in/conscia che abbiamo. e che ci determina.

ed è parte di ciò che siamo, questa predisposizione. purtroppo, forse.

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