Partiamo dall'inizio: la scorsa primavera cominciamo ad avere qualche problema con il riscaldamento in casa. Perdeva pressione molto velocemente e andava caricato ogni volta, per fortuna ormai si accendeva poco ma faceva ancora abbastanza freddino da essere un disagio. L'idraulico dice c'è sicuramente una perdita d'acqua da qualche parte, quindi ci mettiamo alla ricerca, all'appartamento di sopra (sì, avevamo un impianto degli anni Sessanta credo, e i tubi passavano ancora di sopra prima di tornare giù, molto conveniente) e in giro per casa, con tanto di strumenti eccetera ma niente. Se si trovava la perdita magari tamponavamo, invece no. Long story short, abbiamo dovuto rifare l'impianto, il che è un bene perché ora non passa più di sopra, ma ovviamente avere i lavori dentro casa mentre ci vivi (e lavori, nel mio caso) non è proprio divertente. Comunque è (quasi) finita e ora l'inverno può arrivare.
È stato molto stressante, devo dire, e credo di aver accumulato livelli di stanchezza talmente vasti che ora fatico a recuperare. Non riesco nemmeno più a leggere la sera perché crollo sul divano (quando non esco, e per fortuna che esco o divento matta).
Devo dire che le notizie che arrivano dal mondo non aiutano per niente e lo sconforto è piuttosto generalizzato, quindi il procedere dei giorni nostri qui, che siamo tremendamente fortunati a essere qui, a volte è difficile farlo rientrare in un campo d'azione sensato, quando fuori di sensato pare esserci ben poco. Mi ricorda quegli esperimenti i cui calcoli funzionano solo in un sistema ideale. Forse ha senso solo per me quello che ho detto, ma comunque.
Ciononostante, sto provando lo stesso ad aggiungere tasselli di vita alle giornate, tasselli che di per sé mi fanno stare bene ma di cui non sempre riesco a scorgere un disegno finale. Non credo sia questo ciò che mi definisce, che fa di me ME, ma al momento o continuo così oppure cado nel vuoto pure io, come i gravi di Galileo.
E dunque, sto leggendo:
Patria di Aramburu che era in lista da un bel po', ora che me l'ha regalato Dafne per il compleanno non posso più rimandare (solo che è lunghissimo e, come dicevo, io in questo periodo non reggo).
Incendio di Cecilia Sala: l'incontro a Pordenonelegge è stato davvero bello, lei bravissima, ma il libro l'ho iniziato nel pienissimo dei lavori quindi potrei dire di non averlo quasi ancora toccato.
La peste scarlatta di Jack London: sono già a metà perché è molto corto e l'ho iniziato ieri sera, mi sta piacendo moltissimo e ne avevo bisogno perché so che l'unico modo per sboccare un blocco della lettura è trovare qualcosa di breve ma bello che ti faccia raggiungere il traguardo senza appesantirti troppo e senza ansia da prestazione.
Il coro è ricominciato anche se ancora senza la nostra direttrice, ma ci stiamo impegnando per arrivare preparati a quando tornerà e, forse, a qualche live in arrivo. Mi aiuta tanto perché cantare mi permette di sfogare moltissime tensioni, quindi meno male che siamo ripartiti e che chi ha deciso di venire nonostante siamo ancora "zoppi" lo stia facendo con carica ed entusiasmo.
Fronte serie TV: come ho già detto, se la sera mi addormento sui libri figuriamoci davanti alle serie. Ciononostante, abbiamo finito The Bear 2 che è STU-PEN-DO, e se inizialmente la puntata della cena di Natale in famiglia mi stava mandando ai matti tanto è il casino, devo dire che alla fine è stata la mia preferita e mi ha vagamente ricordato Festen, la scena della forchetta è spettacolare e Jamie Lee Curtis la amerò sempre e per sempre. Bravi, bravi, bravi tutti.
Abbiamo iniziato La caduta della casa degli Usher, ma solo una puntata per i motivi di cui sopra. Al momento mi sembra promettere bene quindi vediamo. The Haunting of Hill House mi era piaciuto molto, l'altra di Mike Flanagan invece non l'ho vista.
Ah, sto andando più o meno regolarmente in palestra, più o meno solo per colpa dei lavori in casa, ma allenamento funzionale mi sta piacendo molto e mi sta facendo stare bene, e il fatto che sia faticoso ma che già veda i miglioramenti ogni volta che ci vado (più forza, più resistenza) lo rende stimolante. Quando riesco nel weekend continuo ad andare a correre e insomma, così è.
Per il resto, "sole, vento, vino, trallallà"
(poco sole e trallallà ultimamente, a dire il vero).
E alla fin fine, penso sempre ora abbandono il blog, e invece. E invece.
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