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Non ho abbracciato quanto avrei voluto

Per me è ormai la seconda settimana di lavoro, la scorsa è iniziata col botto quindi devo dire che ormai lo shock da rientro è passato. Preferirei aver già prenotato un altro viaggio? Sì. Però forse qualche idea in mente ce l'ho. Non ho voglia di stare ferma. E non intendo con i viaggi, che poi non si può sempre spendere, ma in generale. Non ho voglia di pensare. Lo so che farei bene a prendermi del tempo e riequilibrarmi e che riempirsi di troppe cose solo per non pensare prima o poi fa scoppiare, ma questa volta in barba a tutta la consapevolezza e al buonsenso del mondo, no, non ho voglia di cercare di rilassarmi e ho voglia solo di strafare e relegare tutto il resto in un angolino, riempirmi di tutto, impegni se possibile, lavoro che tanto ci tocca comunque, sono andata al cinema appena Dafne è rimasta a dormire dal nonno, a correre (ho comprato le scarpe nuove, finalmente), devo comprare le cose per l'inizio della scuola e, mio Dio, ricomincia la scuola, e ospito a pranzo una compagna di mia figlia la prima settimana,
e ho già deciso chi andare a vedere a Pordenonelegge, ascolto podcast, conversazioni in inglese, guardo serie, leggo libri, portiamo Dafne ai musei della città, compleanni, pizze con gli amici, pranzi o cene in famiglia, monitoro gli sport per bambini (incredibile ma vero, forse il parkour non sarà la scelta di quest'anno), e monitoro anche le cose per gli adulti, teatro, musica, l'anno scorso ho rinunciato a qualcosa perché mi sentivo in imbarazzo quest'anno boh, dopo il coro forse potrei sentirmi più coraggiosa, oppure no, ma vorrei, sì.

Non è per domare i pensieri, li voglio proprio schiacciare. Muovermi è l'imperativo, e per me che sono e sono sempre stata molto riflessiva è un impegno non da poco. Non è da me buttarmi a fare (e questo non è sempre positivo), perciò ora mi sforzo e faccio, riempio i vuoti, tutti, anche quando preferirei rimandare. Basta rimuginare, basta riflettere sempre su tutto. Voglio prendere tutto, perché mi sembra che mi sono impegnata tanto, nel tempo, a perdere e basta. 

E quindi sfreccio come un turbine dentro questa fine estate che è riscoppiata con il suo sole splendente e un cielo azzurrissimo e mi dispiace non averla abbracciata meglio prima, questa stagione che non amo molto quando fa troppo caldo ma di cui, alla fine, ho bisogno anche io, e che mi è scivolata via in mille domande per cui non avevo risposte, inutilmente, dato che sono qui e sono ben poche le risposte che poi mi sono data. Ma l'autunno che arriva, quello sì, lo voglio stringere al massimo, accoglierlo fra le mie braccia e portarmelo dentro, dato che poi è pure la mia stagione preferita.

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