Passa ai contenuti principali

Pezzi

 «Non riemergo mai integra dai disastri» ho letto qualche giorno fa in un post di una persona che ha appena perso la madre.
Non mi sento a pezzi, ma sento di aver perso molti pezzi per strada, non so da quando. Forse da molto presto, quando mi stavo ancora costruendo e sono stata ferita. Forse questo ha minato la base su cui poi ho costruito il resto malamente, come mi veniva, un pezzo alla volta. Le basi solide si possono mai recuperare?
Gli altri crolli, nel corso del tempo, sono avvenuti per colpa mia o per colpa degli altri e delle aspettative? Forse è un concorso di colpe.
Cosa posso costruire davvero ora che mi sento in un vortice di incertezza? Come posso riuscire a dare un senso, a dare fiducia alle cose, di qualunque tipo esse siano?

Provo a respirare a fondo, due, tre, quattro volte. Ricominciamo da capo.
Dopo giorni di pioggia anche se non ininterrotta, stamattina mi sono svegliata e c'era il sole. Mentre accompagnavo Dafne a scuola, mi ha chiesto "Ma mamma, dov'è il sole" dato che ne vedeva il riverbero ma non lo vedeva in cielo. L'ho fatta voltare verso la nostra casa, perché il sole era lì, proprio lì accanto alla nostra casa gialla. Ovviamente s'è rigirata accecata, e mi è parso un bel momento, la nostra casa gialla come il sole e che ci acceca. Le ho spiegato che cos'è un'eclissi e perché non bisogna guardarla direttamente, così, nel breve tragitto casa-scuola. Insegnare cose a mia figlia mi fa sentire viva, ho pensato. Ecco, questo è un pezzo che funziona.

Poi mentre camminavo con Zuma si è fermato a fare i bisogni su un rosaio. Di tutti i posti proprio lì. Pungersi per raccogliere merda da un cespuglio di rose. Mi è sembrata un po' un'altra metafora della vita. Le cose belle a volte ti feriscono e raccogli la merda che rimane per sperare, o magari illuderti, di lasciare il mondo un po' più pulito.
Mah, un po' esagerata dai, ma forse un po' è anche vero. Forse questo è un altro pezzo di me che funziona, comunque.

Come stai oggi? E un abbraccio dopo il nostro caffè del mattino. Questo funziona.

Quando è morta mia nonna, quattro giorni prima del mio matrimonio, mia cugina disse che era morta in punta di piedi, così come aveva sempre vissuto. Che mia nonna fosse vissuta in punta di piedi, su questo non ho molti dubbi, senza disturbare troppo nessuno.
Ma fu assordante quella perdita per me, altro che punta di piedi. Quattro giorni prima del mio matrimonio, a cui era così entusiasta di venire. Forse è un'altra metafora della vita, ma forse non l'ho capita questa.
Cosa c'entra mia nonna adesso, chi lo sa. Forse ho pensato a questa cosa che vivo in punta di piedi, che cerco di non disturbare e di raccogliere merda anche fra le spine perché è giusto fare così. Per non sporcare, per non disturbare. Che non sono mai assordante. È un pezzo di me che funziona o no? Non saprei.

D'altra parte, che importa. Sono quello che sono e non posso essere diversa da così.
Provo a vedermi un pezzo alla volta. Come quei quadri-puzzle. Da lontano sembrano il quadro vero e quindi sono belli, poi ti avvicini e vedi tutte le crepe. Che però sono anche incastri. Non mi piacciono per via delle crepe, anche se gli incastri li amo.
Mah, brindiamo agli incastri, alle crepe, al sole, alle spine, alla merda e alle rose?   

Commenti

Post popolari in questo blog

Tenere il punto

Sparisco. Divento sempre più piccola e poi sparisco. «e io mi sento, io mi sento, io mi sento vagamente ridicolo» (va letta cantando) Mi sento piccola e ridicola e scompaio. Un buco nero, come nella canzone de i cani. Non posso contare più tutte le volte in cui è successo, perché ho permesso agli altri di farmi sentire così. Scontata. Inutile. Piccola. Non conto le volte in cui solo poi mi sono resa conto che ti mettono una mano sulla testa per schiacciarti giù in modo da sentirsi più grandi. Bravi, un applauso. Non conto certo nemmeno gli errori che ho fatto io, ma mai per rimpicciolire nessuno. Per insicurezza, senza dubbio. Per bisogno di attenzioni, sicuramente. Niente di edificante, certo, ma mai intenzionata a distruggere un altro per sentirmi migliore. E invece c'è chi lo fa, chi gioca, manipola, ti fa credere cose che non sono, ti tratta come se non importasse per sentirsi importanti, finché poi non importi davvero più. Bravi, un applauso anche a voi. Sono sparita e diventa...

Prime volte

Sono una grande fan delle prime volte, d'altra parte, chi non lo è. Sono irripetibili, anche se sono cose che poi ripeti, poche o tante volte, ma le prime restano indelebili, nel bene e nel male. Non sempre sono belle, il che depone a favore delle seconde, terze ed ennesime, a volte però sono straordinarie. Per fortuna che sono accadute, anche se peccato che non possano riaccadere allo stesso modo. Non ho mai sofferto di grandi nostalgie, ma si sa, l'età a volte fa questi scherzi. E comunque si cambia e anche questo ha una sua bellezza. Anche l'esperienza ha la sua parte di meraviglia. Non so perché si demonizzi sempre il trascorrere del tempo, ci si affanni nella corsa a cercare di andare all'indietro, continuare a sembrare giovani – sembrare chi non si è. Non ho voglia di sembrare chi non sono, una lotta che in qualche modo ho portato avanti da sempre. Non mi trucco per non nascondermi, non significa che non mi prendo cura di me. Non ho le sopracciglia dipinte e non m...

Sgretolarsi e (forse) ricomporsi

Provo a tenermi insieme, ma più spesso di quanto vorrei sento di sgretolarmi. Provo a tenere insieme tutte le parti di me che conosco, quelle che conosco meno, quelle che cerco di coltivare e provo a tagliare le parti che vorrei abbandonare, i famosi rami secchi, eppure ancora non c'è un tutt'uno. A volte mi pare che la risposta sia lì, a portata di mano. E forse lo è e solo io remo contro, mentre allungo il braccio. Ma tutta intera non mi ci sono mai sentita, nemmeno quando leggevo Caproni e credevo di capire tutto (ma avevo quindici anni e di sicuro non capivo niente). Provo a tenermi insieme e a capire a chi devo credere, di cosa fidarmi, chi temere. Percepisco un errore nel sistema e non so se tentare ancora di ripararlo o uscire a godermi il bel tempo. Dovrei propendere per la seconda, ma si sa, sono testarda. Oltre a cercare di tenere insieme me, cerco di tenere insieme anche tutto ciò che c'è fuori. Impresa titanica a dir poco che dovrei proprio lasciar perdere, ma a...