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Cose che si salvano, sperando di salvare anche me.

È stato un weekend impegnativo, ma bello. Venerdì sera ho avuto la mia prima esperienza di adrenalina da palco con il coro, be' se escludiamo il teatro alle medie, soprattutto quello di francese, dove dovevo interpretare una signora mezza pazza che trovava il Gatto con gli stivali (madonna che roba, avevo i capelli lunghissimi fino al sedere, all'epoca, e il tizio che era venuto a dare consigli alle prof per le nostre interpretazioni pensò bene di sfruttare la cosa facendomi diventare una specie di gattara, con indosso una vecchia vestaglia da notte di mia madre, e dovevo prendermi i capelli tra le mani e tirarmeli di qua e di là. Mi vergognavo come una ladra, ma il pubblico rideva molto, quindi era efficace. :D).
Ma il coro è stato molto bello tanto che sabato ero quasi in down al pensiero che per un po' non penso proprio replicheremo, ed ero quasi senza voce per quanto mi sono sgolata. Credo di aver anche buttato fuori un sacco di roba, intendo di emozioni, e probabilmente con un effetto parzialmente catartico. Sì, ne vorrei ancora.
Sabato siamo stati in giro più o meno tutto il giorno fra una cosa e l'altra e domenica mattina siamo riusciti a farci una passeggiata in pedemontana e anche di quello, ammetto, avevo bisogno. Quando attraverso il bosco di castagni, che ormai è un rifugio di calma, mi sento rinascere. 

Sto attraversando un periodo difficile ed è inutile nasconderlo, per quanto mi fossi ripromessa di non cadere nel deprimente in questi post. L'altalena emotiva continua a oscillare e sto cercando con tutte le forze di stare in equilibrio e di ancorarmi a una parvenza di stabilità. Non è facile, e non aiuta la sensazione di avere picchi di gioia seguiti da punti così bassi da spaventarmi.
La verità è che avrei bisogno di ritrovare fiducia in me, sono giunta un po' a questa conclusione, perché sento di averla persa: fiducia nelle mie capacità, nel fatto che valgo, che quello che faccio vale, o ha senso, in più ambiti intendo. E molte altre cose. 

Oggi il lavoro non mi ha permesso nemmeno di andare a fare una passeggiata, che speravo di recuperare almeno dopo pranzo ma nemmeno questo mi è stato possibile, e quindi non ho neppure potuto sfogare il malessere in questo modo. Forse scrivere aiuta a placare un po' di cose, anche se, a essere sincera mi affiorano un po' le lacrime agli occhi, che cerco di nascondere. Ho voglia di sentirmi felice e leggera, magari succede di più quando smetti di desiderarlo. Lo spero proprio tanto.



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