Mentre sabato camminavo con Dafne appena fuori casa di mia nonna e le raccontavo che su quel marciapiede da piccola giocavo a campana, mi sono resa conto di quanto tutto sia diventato di dimensioni ridotte. Quando guardo in basso e guardo quel marciapiede, mi ricordo di quando mi sembrava più grande di così. E la porta di casa e la casa stessa, tutto era più grande. Certo, lo so, io ero più piccola, ma è come se tutto quanto avesse un'altra dimensione. Il futuro, i desideri, e anche il presente, che era infinito in quel momento.
Sono stati un sabato pomeriggio e una serata tristi, con il pensiero di come sta messa mia nonna ultimamente, del tracollo che ha avuto da un anno a questa parte, di come si aggrappi all'unica cosa che la fa respirare davvero, e cioè entrare nella sua camera da letto, quella che per una vita intera ha condiviso con mio nonno.
Mi ha messo tristezza, sensi di colpa, e tutta una serie di cose che non me la sento davvero di condividere.
Ogni cosa del passato ha dimensioni diverse, e una volta ci sembrava tutto più grande, alcune cose anche più importanti di quanto poi non fossero, e ci mangiamo le mani per non aver lasciato correre, quando potevamo, stronzate che avremmo potuto vivere con più serenità. Ma fa tutto parte del bagaglio che ci portiamo dietro e che ci ha fatto diventare ciò che siamo.
Una decina di giorni fa ho scoperto che l'ultima persona che ho voglia di vedere sulla faccia della terra si è trasferita a poche centinaia di metri da me. Non pensate male, non sono una persona rancorosa e sono in pace con tutti, ci sono solo due persone che non sopporto: una abita sopra di me, e fondamentalmente mi sta sulle balle perché non mi saluta come se le avessi sterminato la famiglia, e siccome mi sono stufata di salutarla sempre per prima per ricevere appena un grugnito in risposta, ho semplicemente deciso di ignorarla. La seconda persona, ma dovrei dire la prima, è questo tizio che ormai diversi anni fa mi ha trattata abbastanza male. Sia come sia, sono certa che abiti qui, e così vicino da avermi messo qualche paranoia. È comunque la persona a causa della quale anni fa ho cambiato numero di telefono (senza pensarci nemmeno un secondo, fra l'altro). Non me la sentivo di confidarlo a nessuno, scriverlo qui l'ha un po' esorcizzato. E mi sono ricordata anche che nessuno può farmi niente se non glielo permetto, quindi ecco, ho un'altra persona che ignorerò come se non esistesse.
Non so se a forza di ignorare le cose ritorneranno su come un'esplosione, un giorno, può essere. Al momento non so fare meglio di così.
Sono stati un sabato pomeriggio e una serata tristi, con il pensiero di come sta messa mia nonna ultimamente, del tracollo che ha avuto da un anno a questa parte, di come si aggrappi all'unica cosa che la fa respirare davvero, e cioè entrare nella sua camera da letto, quella che per una vita intera ha condiviso con mio nonno.
Mi ha messo tristezza, sensi di colpa, e tutta una serie di cose che non me la sento davvero di condividere.
Ogni cosa del passato ha dimensioni diverse, e una volta ci sembrava tutto più grande, alcune cose anche più importanti di quanto poi non fossero, e ci mangiamo le mani per non aver lasciato correre, quando potevamo, stronzate che avremmo potuto vivere con più serenità. Ma fa tutto parte del bagaglio che ci portiamo dietro e che ci ha fatto diventare ciò che siamo.
Una decina di giorni fa ho scoperto che l'ultima persona che ho voglia di vedere sulla faccia della terra si è trasferita a poche centinaia di metri da me. Non pensate male, non sono una persona rancorosa e sono in pace con tutti, ci sono solo due persone che non sopporto: una abita sopra di me, e fondamentalmente mi sta sulle balle perché non mi saluta come se le avessi sterminato la famiglia, e siccome mi sono stufata di salutarla sempre per prima per ricevere appena un grugnito in risposta, ho semplicemente deciso di ignorarla. La seconda persona, ma dovrei dire la prima, è questo tizio che ormai diversi anni fa mi ha trattata abbastanza male. Sia come sia, sono certa che abiti qui, e così vicino da avermi messo qualche paranoia. È comunque la persona a causa della quale anni fa ho cambiato numero di telefono (senza pensarci nemmeno un secondo, fra l'altro). Non me la sentivo di confidarlo a nessuno, scriverlo qui l'ha un po' esorcizzato. E mi sono ricordata anche che nessuno può farmi niente se non glielo permetto, quindi ecco, ho un'altra persona che ignorerò come se non esistesse.
Non so se a forza di ignorare le cose ritorneranno su come un'esplosione, un giorno, può essere. Al momento non so fare meglio di così.
Però ecco una cosa che posso fare meglio di così: smetterla di scrivere post deprimenti. In nome della primavera, santo cielo, troverò il modo di esprimermi con un po' più di leggerezza, concentrarmi sulle cose che mi rendono felice. :)
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