Passa ai contenuti principali

Un sogno

La notte scorsa ho fatto un sogno stranissimo, o forse no.
Ero in una città nuova, sconosciuta, ma probabilmente ero lì da un po' di tempo perché seppure circondata solo da persone che non conoscevo, in luoghi a me non familiari, avevo un'amica. C'era questa ragazza (totalmente inventata dalla mia fantasia) seduta con me a un tavolino di un bar, all'aperto, anche se faceva freddo perché indossavamo tutte e due cappotto, sciarpa e berretto e bevevamo un caffè caldo da un lungo bicchiere di carta.
A un certo punto ci raggiunge anche la madre della ragazza, e anche lei l'avevo già conosciuta. Una donna sorridente, con i capelli lunghi color rosso fuoco. Diciamo qualcosa, non ricordo cosa, e poi la ragazza, l'amica nuova di questa città sconosciuta, mi dice una cosa che suonava tipo: "Non dobbiamo fare tutte le cose insieme, non serve che ci diciamo niente se non abbiamo voglia di andare nello stesso posto, va bene lo stesso". Poi mi rivolge un sorriso, si alza e va a prendere l'autobus con sua madre. Io sul momento mi alzo e faccio per seguirle, perché non mi ricordo se dovessimo andare da qualche parte, se avessimo deciso di trascorrere la giornata insieme, e anche perché la città è sconosciuta e probabilmente non ho nessun altro con cui stare. Ma siccome non lo so e siccome mi ha detto quella frase, decido di non seguirla e la saluto da lontano. Però non la vedo più, e non so se mi ha vista che la salutavo. Ma penso che non importi e che non si offenderà e poi di sicuro ci rivedremo molto presto.

Di solito, almeno ultimamente, i sogni non li ricordo quasi mai, ma questo è rimasto particolarmente vivido nella mia mente oggi, e con lui una sensazione abbastanza pacifica seppure un po' malinconica. Penso che potrà essere una di quelle cose a cui ripensare quando mi sento un po' persa o sola o insicura di me. E infatti l'ho scritto per questo, per non dimenticarmelo.


Commenti

bob ha detto…
Ciao Miky, volevo solo dirti che di tanto in tanto passo dal tuo blog e leggo tutto quello che hai scritto nel frattempo, e ti leggo sempre con piacere.
Miky ha detto…
Ciao bob, come stai? Spero tutto bene. Sono contenta di sapere che passi ancora ogni tanto, a volte ho periodi in cui mi dico basta, chiudo tutto, ma alla fin fine non si sta male qui dentro. :) Un abbraccio!
bob ha detto…
Sto bene, sono vivo ed apprezzo l'essere in vita quotidianamente. Spero che non chiuderai mai, anche se un giorno dovessi decidere di smettere di scrivere spero che lasci tutto online, sara' un po' il tuo lascito. Ti abbraccio anch'io, a presto!

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...