La notte scorsa ho fatto un sogno stranissimo, o forse no.
Ero in una città nuova, sconosciuta, ma probabilmente ero lì da un po' di tempo perché seppure circondata solo da persone che non conoscevo, in luoghi a me non familiari, avevo un'amica. C'era questa ragazza (totalmente inventata dalla mia fantasia) seduta con me a un tavolino di un bar, all'aperto, anche se faceva freddo perché indossavamo tutte e due cappotto, sciarpa e berretto e bevevamo un caffè caldo da un lungo bicchiere di carta.
A un certo punto ci raggiunge anche la madre della ragazza, e anche lei l'avevo già conosciuta. Una donna sorridente, con i capelli lunghi color rosso fuoco. Diciamo qualcosa, non ricordo cosa, e poi la ragazza, l'amica nuova di questa città sconosciuta, mi dice una cosa che suonava tipo: "Non dobbiamo fare tutte le cose insieme, non serve che ci diciamo niente se non abbiamo voglia di andare nello stesso posto, va bene lo stesso". Poi mi rivolge un sorriso, si alza e va a prendere l'autobus con sua madre. Io sul momento mi alzo e faccio per seguirle, perché non mi ricordo se dovessimo andare da qualche parte, se avessimo deciso di trascorrere la giornata insieme, e anche perché la città è sconosciuta e probabilmente non ho nessun altro con cui stare. Ma siccome non lo so e siccome mi ha detto quella frase, decido di non seguirla e la saluto da lontano. Però non la vedo più, e non so se mi ha vista che la salutavo. Ma penso che non importi e che non si offenderà e poi di sicuro ci rivedremo molto presto.
Ero in una città nuova, sconosciuta, ma probabilmente ero lì da un po' di tempo perché seppure circondata solo da persone che non conoscevo, in luoghi a me non familiari, avevo un'amica. C'era questa ragazza (totalmente inventata dalla mia fantasia) seduta con me a un tavolino di un bar, all'aperto, anche se faceva freddo perché indossavamo tutte e due cappotto, sciarpa e berretto e bevevamo un caffè caldo da un lungo bicchiere di carta.
A un certo punto ci raggiunge anche la madre della ragazza, e anche lei l'avevo già conosciuta. Una donna sorridente, con i capelli lunghi color rosso fuoco. Diciamo qualcosa, non ricordo cosa, e poi la ragazza, l'amica nuova di questa città sconosciuta, mi dice una cosa che suonava tipo: "Non dobbiamo fare tutte le cose insieme, non serve che ci diciamo niente se non abbiamo voglia di andare nello stesso posto, va bene lo stesso". Poi mi rivolge un sorriso, si alza e va a prendere l'autobus con sua madre. Io sul momento mi alzo e faccio per seguirle, perché non mi ricordo se dovessimo andare da qualche parte, se avessimo deciso di trascorrere la giornata insieme, e anche perché la città è sconosciuta e probabilmente non ho nessun altro con cui stare. Ma siccome non lo so e siccome mi ha detto quella frase, decido di non seguirla e la saluto da lontano. Però non la vedo più, e non so se mi ha vista che la salutavo. Ma penso che non importi e che non si offenderà e poi di sicuro ci rivedremo molto presto.
Di solito, almeno ultimamente, i sogni non li ricordo quasi mai, ma questo è rimasto particolarmente vivido nella mia mente oggi, e con lui una sensazione abbastanza pacifica seppure un po' malinconica. Penso che potrà essere una di quelle cose a cui ripensare quando mi sento un po' persa o sola o insicura di me. E infatti l'ho scritto per questo, per non dimenticarmelo.
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