Un po' silenzioso questo blog, ultimamente, non trovate? ☺
A dire il vero ho avuto poco tempo per fermarmi a raccogliere i pensieri, il lavoro e il tran tran quotidiano di trasferimento della piccola dai nonni mi ha lasciato poco spazio, ma forse non avevo nemmeno grandi ispirazioni.
Questo giugno settembrino, come chi mi conosce immaginerà bene, mi piace perché mi lascia respirare, senza proiettarmi di colpo nel tipico caldo-umido della mia regione. E scusatemi, ma io me lo godo finché c'è, senza lamentarmi.
Comunque sia, stavo ripensando al fatto che l'anno scorso proprio in questo periodo iniziava per me un mese piuttosto intenso, che mi ha portato perfino a degli attacchi di panico. E temo che il caldo giocasse anche un certo ruolo in questo senso. Perciò ai primi caldi sono in allerta, le orecchie tese ad ascoltare ogni minima avvisaglia di quei sintomi che l'anno scorso ho imparato a riconoscere. Anche se, così facendo, temo di rischiare di farmeli venire da sola, gli attacchi di panico!
Però l'anno scorso ricordo che il periodo era davvero duro, probabilmente avevo accettato troppi lavori e avevo bisogno di un po' di riposo. Infatti dopo la pausa di agosto è andata meglio. Assestarsi su ritmi più blandi è stata un'ottima scelta, quando è stato possibile farlo, ed è per questo che sto titubando a iscrivermi a un corso (a distanza) che partirebbe a settembre. Farei bene a farlo, ma devo dare la priorità alla possibilità di riposare, al desiderio che ho di passare più tempo con mia figlia, quindi forse no, forse non mi iscriverò. (Forse sono venuta qui a scrivere proprio per fare pace con questa decisione: a volte si rinuncia a qualcosa per il proprio bene e non sempre è una sconfitta).
Se saper dire no agli altri è difficile, a volte è ancora più difficile saper dire di no a sé stessi. Ma l'importante è avere una visione d'insieme e magari un po' più sul lungo periodo.
Sia come sia, usciamo anche da un periodo molto strano, la ritrovata quasi-libertà ci dà un po' di speranza anche se i dubbi maggiori, almeno per me, in questo momento riguardano quel che sarà a settembre e che esperienza avrà mia figlia in quel momento. Come riapriranno queste scuole? Io non riesco a immaginare ancora tanti mesi senza scuola per lei, che già adesso mi sta chiedendo quand'è che si potrà tornare. Pensarla fremere dentro per riprendere l'esperienza scuola e non poterlo fare mi spiace moltissimo... almeno l'anno scorso ancora l'esperienza non l'aveva fatta, ora invece ne ha avuto un assaggio e poi le è stato tolto il piatto da sotto il naso.
Per non parlare poi del figlio di mio marito, che ha troncato a metà (ma nemmeno metà, alla fin fine) il primo anno di liceo, un momento di passaggio, per il cambio di scuola ma anche proprio per l'età in cui si trova. Non gli ha fatto bene, questo è indubbio. Anche perché amalgamarsi con una classe nuova non è mai stato il suo forte (poi certo, dipende anche da che classe ti ritrovi) e aver interrotto questo processo ha senz'altro troncato sul nascere un sacco di nuove possibilità.
Va be', detto ciò, una normalità che sia nuova o la stessa di prima è davvero auspicabile. Tutto questo ci ha reso migliori? In generale, direi di no. Forse ha reso più consapevoli alcuni su certe questioni? Questo credo di sì, ma ha agito su terreni di per sé già fertili, suppongo, comunque è un bene.
Per il resto, come sempre... sole, vento, vino, trallallà.
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