Passa ai contenuti principali

Scivolando

È sempre molto difficile quando hai in testa una cosa che vorresti realizzare ma sai che per farlo ci vuole del tempo. E io in quel tempo rischio sempre di perdermi. Perché prima ci sono le cose più urgenti, e poi ci sono gli inevitabili imprevisti della vita, o gli ostacoli, o i dubbi.
Non sono brava con i progetti, sono più una che naviga a vista, ma ce n'è uno che mi piacerebbe riuscire a portare avanti nel medio termine, mentre quello nel lungo termine continua a sembrarmi solo un sogno molto lontano e – temo – di difficile realizzazione. 
Vorrei impegnarmi di più per non perdere di vista entrambi, ché per molto ho pensato che non fosse il caso, poi sono diventata mamma con tutti gli aggiustamenti in termini di tempo da poter dedicare al di fuori della famiglia che ciò ha comportato, ma insomma, adesso che i ritmi sono di nuovo più normali, adesso che ci posso ripensare sul serio sono capitate delle contingenze che mi hanno ravvivato la voglia dell'obiettivo di medio periodo.
E quindi, oggi che sono riemersa da settimane di lavoro intenso e quasi ininterrotto, ci sto pensando di nuovo. Il che, già di per sé, mi pare una cosa positiva.
Resto sul vago per molti motivi, perché sto ancora cercando di capire se è solo tardi, se non è per me e se c'è un modo per iniziare a muovere qualche passo.


Nel frattempo il fine settimana è stato bello, nonostante alcuni nervosismi (diciamo giunti da fuori, niente scazzi col marito :)) l'abbiano un pochino guastato. Sabato abbiamo portato finalmente – FINALMENTE – la piccola sulla neve, su quella che vediamo sempre dalla finestra della nostra cucina, e lei si è divertita così tanto che poi la sera, totalmente a caso mentre facevamo tutt'altro, lei ci ha ripensato e ha detto: "Mamma, mi sono divertita tanto oggi su neve" il che mi ha dato un tuffo al cuore e mi ha fatto pensare che forse presi da tutto dovremmo dedicarle il tempo meglio, non di più, ma meglio. In fondo sono bastate un paio d'ore, massimo tre in tutto, perché fosse felice tutto il sabato e di riflesso anche la domenica, ed è questo quello che conta.

Ho finito di leggere Eleanor Oliphant sta benissimo e ho scoperto che la mia amica che vive a Paris, e alla quale l'avevo regalato a Natale, lo stava leggendo negli stessi giorni. Ci è piaciuto.
Sto andando avanti a leggere Breve storia dell'ubriachezza e mi diverto davvero molto, oltre a imparare cose curiosissime sulla storia antica (della birra e del vino e in generale).
Ho preso pure Patria di Fernando Aramburu perché mi ha incuriosita e perché non mi cimento quasi mai con la letteratura spagnola, in più questa storia è ambientata nei Paesi Baschi degli attentati terroristici dell'ETA. Insomma, mi sembra interessante. 

Forse abbiamo trovato una serie divertente che ci aiuterà a togliere la tensione provocata da Dark e Nightflyers (ammesso che continueremo a vederlo) ed è Atypical, sembra simpatico. E poi è arrivata la nona stagione di Shameless, che per ora riusciamo a vedere anche se abbiamo disdetto l'abbonamento a Premium. Insomma, l'inverno è ancora lungo.
Vorremmo tornare al cinema per Green Book ma non so. Per ora abbiamo ingaggiato la nonna per andarcene a cena fuori, il prossimo weekend. Penso che ce lo meritiamo proprio. Siamo parecchio stanchi e il tempo scivola sempre via... 

Commenti

bob ha detto…
La qualita' del tempo e' molto piu' importante della quantita', tua figlia da grande non ricordera' quanto tempo materiale avete passato insieme, ricordera' cosa avete fatto e quanto le e' piaciuto.
Val la pena notare il fatto che tu devi inseguire la neve, io invece la devo rifuggire se non voglio morire assiderato, la settimana appena passata e' stata particolarmente brutale e per un paio di giorni era sconsigliato uscire di casa, l'ho odiato.
Infine, qualunque progetto sia, non e' mai troppo tardi per realizzarlo, e poi non siamo piu' ragazzini ma siamo ancora giovani dopotutto.
Un abbraccio.
Miky ha detto…
Immagino la rottura @bob, nemmeno io sono amante delle cose drastiche, e per quanto un'imbiancata anche in pianura mi possa piacere, i disagi annessi li evito volentieri. Perciò, meglio che venga in montagna va (comunque qui da noi in pianura è sempre stata più l'eccezione che la regola, ma in montagna una volta nevicava di più...).
Per il resto, grazie per le tue parole, sono d'accordo su tutto :) Un abbraccio a te.

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...