Passa ai contenuti principali

Rifugi

Eccomi qui, nel mio rifugio da tutto. Ci sarei voluta passare prima e alla fin fine invece ci vengo oggi, che finalmente quasi non ne ho bisogno.
Questa è stata una settimana molto molto lunga, un po' per il lavoro, un po' per le notti insonni causa mezza influenza, un po' perché mi sono sentita strapazzata.
Giovedì sera ho avuto un momento in cui ho sentito un profondissimo senso di solitudine che mi ha abbattuto per un'oretta o giù di lì, ma credo fosse solo il ricordo di una solitudine passata, una specie di abisso di cui era rimasto in qualche modo uno spiraglio aperto, e che pare essersi richiuso. Perché dopo sono stata finalmente bene.
E per festeggiare il superamento dell'ostacolo, ho preso un altro libro :D Ahahahah lo so sono pessima.
La verità è che avevo bisogno di un Paul Auster di quelli belli, e uno sguardo in giro alle sinossi mi ha guidata verso Il libro delle illusioni. Un titolo che mi ha colpito in questo momento particolare, ma soprattutto il commento di un lettore: "Auster riesce a creare film capolavori senza neanche girarli". E questa cosa della metanarrazione in Auster è una di quelle cose che mi fanno andare via di testa.
Ho già iniziato a divorarlo con la voracità che in questo momento avevo bisogno di sentire, a lasciarmi stordire dalla bellezza di questa scrittura. 
E quindi, sono sicura che è questo il libro giusto al momento giusto. Poi, vi saprò dire.
Si prospetta un fine settimana di grigio, pioggia e vento, con pure un'ora in più e un po' di lavoro da finire. Per il resto mi darò completamente ai miei rifugi – di qua ormai ci sono già passata ma mi restano gli altri: vino, cibo buono, un whiskey sotto la coperta sul divano, le braccia di chi ogni giorno mi ha scelta e continua a scegliermi. Be', e i libri, chiaro ;)
Buon weekend!

Commenti

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...