Eccomi qui, nel mio rifugio da tutto. Ci sarei voluta passare prima e alla fin fine invece ci vengo oggi, che finalmente quasi non ne ho bisogno.
Questa è stata una settimana molto molto lunga, un po' per il lavoro, un po' per le notti insonni causa mezza influenza, un po' perché mi sono sentita strapazzata.
Giovedì sera ho avuto un momento in cui ho sentito un profondissimo senso di solitudine che mi ha abbattuto per un'oretta o giù di lì, ma credo fosse solo il ricordo di una solitudine passata, una specie di abisso di cui era rimasto in qualche modo uno spiraglio aperto, e che pare essersi richiuso. Perché dopo sono stata finalmente bene.
E per festeggiare il superamento dell'ostacolo, ho preso un altro libro :D Ahahahah lo so sono pessima.
La verità è che avevo bisogno di un Paul Auster di quelli belli, e uno sguardo in giro alle sinossi mi ha guidata verso Il libro delle illusioni. Un titolo che mi ha colpito in questo momento particolare, ma soprattutto il commento di un lettore: "Auster riesce a creare film capolavori senza neanche girarli". E questa cosa della metanarrazione in Auster è una di quelle cose che mi fanno andare via di testa.
Ho già iniziato a divorarlo con la voracità che in questo momento avevo bisogno di sentire, a lasciarmi stordire dalla bellezza di questa scrittura.
E quindi, sono sicura che è questo il libro giusto al momento giusto. Poi, vi saprò dire.
Si prospetta un fine settimana di grigio, pioggia e vento, con pure un'ora in più e un po' di lavoro da finire. Per il resto mi darò completamente ai miei rifugi – di qua ormai ci sono già passata ma mi restano gli altri: vino, cibo buono, un whiskey sotto la coperta sul divano, le braccia di chi ogni giorno mi ha scelta e continua a scegliermi. Be', e i libri, chiaro ;)Buon weekend!
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