Anche a voi capita, quando svuotate un armadio e buttate il vecchio, sistemate il garage e passate in discarica (magari facendo anche più viaggi) di sentirvi poi inspiegabilmente più leggeri? Come se aveste messo ordine nella vostra anima, nella vostra vita, oltre che nella vostra casa?
Io avrei bisogno di più tempo per cose del genere, soprattutto adesso che lo spazio mi serve davvero e che non so poi quando avrò di nuovo tempo per questo. Sono un'accumulatrice di cose, per fortuna solo a breve termine, ma prima di decidermi a buttare e riordinare mi devo rendere conto che c'è davvero un gran caos. Un po' è colpa della casa piccola che non permette di avere un posto per tutto – soprattutto per quelle cose che dovrò buttare prima o poi ma che aspettiamo ancora un po' perché non si sa mai – ma anche perché lavoro a casa e non ho uno studio, quindi lo spazio si riduce ancora, accumulo carta che prima di buttare devo essere sicura non mi servirà più e poi, trasferisco di là, e poi forse, finalmente, quando ce la faccio, butto via tutto.
Insomma, fare spazio e buttare l'inutile è terapeutico e si sa, ma ci vorrebbe il tempo, la voglia, la costanza di farlo una volta al mese e non una volta ogni sei come invece capita a me!
Ora come ora, poi, suppongo di essere preda della sindrome da preparazione del nido, quindi sì, fare spazio ha un altro senso ancora, mi mette in contatto in modo più "spirituale" con il pancione e soprattutto con chi ci sta dentro, e infine, con il futuro. Pur sapendo che qui non resterò per sempre e ogni soluzione non può che essere temporanea.
Un'altra cosa di questo periodo è che vorrei avere più voglia di scrivere e al tempo stesso no: questo mi manda in bestia, perché scrivere mi ha sempre messa in contatto con me in un modo che ho sempre trovato utile. E adesso, invece, ho voglia di fare invece di stare davanti a una tastiera. E poi ho un'altra paura: quella di tediarvi. Lo so, non dovrei, dovrei sentirmi libera di esprimere quello che mi va visto che il blog è mio, ma in questo momento ho una specie di blocco da questo punto di vista. Non me ne cruccio molto, vi dirò, perché la verità è che provo talmente tante cose diverse che non so nemmeno io bene da che parte muovermi, e, soprattutto, se nel momento in cui scrivo razionalizzo molto – ed è proprio per questo che scrivere mi aiuta parecchio – in questo momento non ho voglia di razionalizzare, ho proprio voglia dell'accozzaglia indistinta di emozioni che si scatenano in modo non ben definito! È la mia nuvoletta disordinata di emozioni e, per qualche motivo, voglio che rimanga un po' così... e finisco per arrivare alla fine di un post sempre insoddisfatta, sempre un po' titubante se pubblicare o no.
Pubblico comunque, ma ve lo dico, in questo momento mi sento moltissimo fuori da me. (Non "di me", che è diverso!) Ma è tutto parte di tutto, quindi perché non lasciare testimonianza anche di questo passaggio? Intanto almeno mi faccio viva, e vi faccio sapere che tutto va bene e, quando sarò pronta, vi donerò molto molto di più.
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