A volte ho la sensazione di aver abbandonato il blog, eppure se guardo la data in cui ho scritto l'ultimo post mi accorgo che sì, è passata una settimana, ma una settimana non è mica tanto.
Eppure nel mezzo continuano a esserci sempre così tante cose, tante cose di cui vorrei avere il tempo di scrivere e che vorrei riuscire a elaborare meglio, e alla fine invece devo sempre fare solo post riassuntivi.
Presto arriverà un post-diario, sarà l'unico – almeno credo – nel suo genere, raccoglierà più cose di più giornate ma lo pubblicherò in un giorno solo tutto insieme. Il motivo è che c'è un po' di percorso da fare ancora e quindi non voglio affrettare le cose.
Oggi fuori è grigio: abbiamo passato giornate bellissime di un autunno sfolgorante, con le foglie rosse e gialle sugli alberi su cui cadevano i riflessi dei raggi del sole illuminando tutto. Oggi invece è più quell'autunno del sto-a-casa-con-la-mia-tazza-di-tè-e-guai-a-chi-mi-chiede-di-uscire.
Pare che domani pioverà, a coronare lo stato d'animo più autunnale. Evviva!
Una delle cose belle dell'autunno e del bimestre ottobre-novembre è che iniziano ad arrivare da correggere i libri che usciranno a Natale: e così, si piomba subito in atmosfera dicembrina. Una cosa abbastanza bella, devo dire, per chi come me ama gli ultimi tre-quattro mesi dell'anno più di tutti gli altri.
E poi anche quest'anno ci stiamo preparando a Halloween, e abbiamo fatto gli sboroni comprando decorazioni (che mi auguro verranno riutilizzate negli anni a venire) e maschere, ci siamo organizzati per uscire a fare dolcetto o scherzetto, perché dopo l'esperienza dell'anno scorso il Bimbo ci tiene, e insomma, siamo pronti a esagerare con gli zuccheri.
Per il resto, sapevo che quest'anno sarebbe stata dura: organizzare tutti gli impegni lavorativi non è sempre semplice, anche perché quando si scrive per un giornale che va in stampa e che a volte ha le sue esigenze di marketing, all'improvviso i piani ti cambiano all'ultimo momento. E poi è un periodo un po' così, di stanchezza facile e voli mentali che distraggono. Però ci sto riuscendo abbastanza bene, e perfino quando mi sento sopraffatta dalle cose c'è sempre una parte di me che riesce a mantenere una calma inaudita. E non ho idea da dove questa calma arrivi. Penso alle onde di un mare appena sferzato da una leggerissima brezza ed è così che mi sento. Ma magari sempre!
Il segreto è questo, forse: pensare a tutte le cose di cui mi sono liberata e che non fanno parte più della mia vita, quelle che quando c'erano mi pesavano tanto. Ora di pesi così ne sono rimasti pochi – forse nessuno. Funziona, sul serio! A volte mi aggrappo ancora al: be', almeno non lavoro più dal notaio (ci ho lavorato per 5 mesi ormai 4 anni fa), che probabilmente rappresenta il top delle esperienze NO. Ma anche "non vado più a ripetizioni" ché davvero mi pesavano, per il tempo che mi prendevano e per altri motivi, ma sono gentile e non li esplicito.
Insomma, il bene che fa TOGLIERE cose per sentirsi più leggeri: il segreto, sì, dev'essere questo.
Commenti
L'importante e' avere la sensazione di star cambiando la propria situazione in meglio, che tutto sommato stiamo meglio di come stavamo 5 anni fa e ci sono buone possibilita' di essere in un posto ancora migliore fra 5 anni, perche' si ha un piano e si hanno degli obiettivi. Io ho bisogno di avere qualcosa da raggiungere, ho bisogno di sapere che la mia vita cambiera' nei prossimi anni, altrimenti impazzisco. Davvero non capisco e un po' invidio chi si accontenta, e' completamente felice e soddisfatto/a della propria vita e non vorrebbe cambiasse mai (ce n'e' di gente cosi').
il cambiamento e le sue mille intenzioni... positive e negative che siano...
serve!
assolutamente serve