Scrivere qualcosa su un libro di recensioni, qualcosa di globale, forse può non avere molto senso e non è nemmeno semplice, perciò quello che voglio dire è ciò che mi ha lasciato Libero chi legge! di Fernanda Pivano, che ho letto d'un fiato nonostante avessi sempre poco tempo a disposizione.
Innanzi tutto è uno di quei libri che non sei costretto a leggere da cima a fondo. Vuoi concentrarti solo sugli autori che già conosci, e vuoi sentire qual è l'opinione di una persona che li ha conosciuti, personalmente o dal punto di vista letterario, meglio di te? Vai all'indice e segni quali sono.
Vuoi avere nuovi spunti e leggere prima qualcosa di tutti quegli autori che non conosci, che conosci solo di nome o che proprio non hai mai sentito nominare? Puoi fare anche questo.
Io l'ho letto da cima a fondo, curiosa quando il titolo del capitolo portava il nome di un autore a me sconosciuto, entusiasta di sentire cos'aveva da dire Fernanda su quelli di cui invece già sapevo qualcosa.
Per riassumere quello che più mi è rimasto ecco qui
2) la voglia di leggere ciò che ancora non ho letto di chi già conoscevo, e rileggere quel che ho già letto.
Ma soprattutto:
Mi sono innamorata di Dorothy Parker e della sua ironia e autoironia, anche nella disperazione.
Mi sono innamorata di James Thurber e del suo personaggio Walter Mitty, e dei suoi disegni che, come diceva Dorothy Parker, sua cara amica, "sembrano dei biscotti non ancora infornati".
Mi sono reinnamorata di David Foster Wallace, quando ho letto una frase che parlava dei centri di alcolisti anonimi: "Queste riunioni... sono affascinanti. Si vedono persone per lo più privilegiate, che per la loro incapacità di restare autonome di fronte al piacere, si sono rovinate e sembrano sopravvissute a Dachau".
Incapacità di restare autonome di fronte al piacere: chi, se non lui, poteva spiegarlo in questo modo?
E poi ho imparato ancora di più che nella letteratura americana ci sono tanti inni alla libertà e alla disperazione insieme di cui non avevo idea, e ho una gran voglia di andare a leggermeli tutti.
Commenti
A me la letteratura americana non dispiace affatto, ma la conosco ancora poco.
E devo leggere assolutamente anche l'opera di Nanda, cazzarola!
Moz-
@Mareva è proprio vero, e io ho amato questa lettura di Fernanda più di quanto credevo avrei fatto quando ho acquistato il libro!