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Un po' di affari miei in attesa di altro

Bene, virus intestinale: andato. Giro di bozze in corsa: finito.
Ora mi posso dedicare – forse – a qualche altra cosa prima del prossimo libro, che arriverà stasera. Forse domani. 
Ho saltato l'ultima lezione di corso Indesign! Mi è dispiaciuto molto ma temevo che il treno mi avrebbe fatto vomitare visto che stavo ancora male (e oggi sono uscita con il cane rendendomi conto che non sto ancora benissimo), ma ormai sono in netta ripresa.
Nel frattempo qui il cielo si è fatto grigio grigio, dopo giorni di sole splendido, e un po' più freddo e un po' più gennaio e meno novembre, visto che ormai durante l'anno potremmo prendere a caso un mese, cambiargli nome, e più o meno ci azzeccheremmo, quanto a meteo.

Domani è in arrivo il quarto titolo del 52WWP e non attendetelo con troppo ardore, perché è tristissimo. Cioè, non esageratamente, ma abbastanza. Però non importa, se penso che quando ho iniziato a scrivere per il post di domani non sapevo assolutamente che pesci pigliare, ma dopo due minuti è venuto giù tutto d'un colpo, in un flusso continuo (e tra l'altro prima l'ho scritto a penna sul mio quadernetto, perché mi pareva venir meglio) mi rendo conto che sforzarmi a trovare un modo per svolgere un titolo predefinito è davvero un ottimo esercizio di scrittura.
E a questo proposito, dovrò presto presentarvi la nuova rubrica, e scusate se rimando, ma stavo davvero male... vi dico, però, che con tutta probabilità la rubrica si intitolerà Pseudostorie. Ma voglio iniziarne una, di queste storie, con il primo post, oltre a presentarvela, quindi ho bisogno di raccogliere un attimo le forze.

Sto Kindleando (si legge chindolando) parecchio in queste sere, ieri alla ricerca di recuperare in qualche modo il corso che stavo perdendo, i giorni precedenti invece ho continuato il viaggio insieme a Fernanda Pivano fra gli autori della letteratura americana da lei recensiti, che mi sta stimolando moltissima curiosità, ma rischia di farmi esaurire il conto in banca, nell'acquisto compulsivo di libri scritti dai suddetti.
Mai più. Mai più leggere un libro così, ne va del mio non-più-stipendio. (Non-più perché ormai sono libera professionista, non perché non lavoro, mi pare di non fare altro tutto il giorno!)

Per chi ci sarà, a domani, per tutti gli altri, vaffa... scherzooo!

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