Passa ai contenuti principali

A volte naufraghiamo

A volte le giornate sono lunghe e difficili e stancanti, poi oggi mi sveglio con il pensiero di mille cose da fare e dico: Oddio, non ce la posso fare. Poi però comincio e ci infilo in mezzo anche una passeggiata con canetto, che ieri è stato un po' trascurato da noi padroni cattivi che l'abbiamo lasciato dalla nonna (mia suocera) e dal suo cane (non si amano molto, maschi, si sa...).
Oggi la giornata è splendida e luminosa, il panorama bellissimo, le montagne così vicine che sembra di poterle toccare, basta allungare una mano. Passeggio nel silenzio, libero il cane visto che tanto in giro non c'è nessuno, e tutto mi infonde una calma e una pazienza, mentre il sole mi rigenera e mi ridà le forze. Ogni tanto basta questo per ripartire, perché poi so che al rientro ci sono ancora le mille cose da fare (che sono diventate 998 nel frattempo) e la lista è lunga da spuntare, ma siamo umani e siamo anche questo, non siamo sempre soltanto quello che facciamo.
Canetto annusa e filosofeggia assorto. Scatto rubato.
Poi mentre sono là in mezzo mi chiama il maritino e mi dice: Che si fa, prenotiamo e usciamo a cena io e te, stasera? (Vogliamo rifarci del finesettimana mezzo sbagliato che è appena passato). Sì. Abbiamo davvero bisogno di questo, perché è stata una settimana - sono settimane - difficili per lui, emotivamente e fisicamente, per me più che altro un po' stancanti.
E comunque, insomma, finalmente è venerdì.

Commenti

bob ha detto…
vivi in un bellissimo posto
Miky ha detto…
secondo me in autunno dà il meglio di sé...
MyP ha detto…
Non so amo di più il posto in cui abiti o il tuo cane!!! :-)
A volte basta veramente poco per ricaricarsi al meglio. :-)
Un bacione

Post popolari in questo blog

Tenere il punto

Sparisco. Divento sempre più piccola e poi sparisco. «e io mi sento, io mi sento, io mi sento vagamente ridicolo» (va letta cantando) Mi sento piccola e ridicola e scompaio. Un buco nero, come nella canzone de i cani. Non posso contare più tutte le volte in cui è successo, perché ho permesso agli altri di farmi sentire così. Scontata. Inutile. Piccola. Non conto le volte in cui solo poi mi sono resa conto che ti mettono una mano sulla testa per schiacciarti giù in modo da sentirsi più grandi. Bravi, un applauso. Non conto certo nemmeno gli errori che ho fatto io, ma mai per rimpicciolire nessuno. Per insicurezza, senza dubbio. Per bisogno di attenzioni, sicuramente. Niente di edificante, certo, ma mai intenzionata a distruggere un altro per sentirmi migliore. E invece c'è chi lo fa, chi gioca, manipola, ti fa credere cose che non sono, ti tratta come se non importasse per sentirsi importanti, finché poi non importi davvero più. Bravi, un applauso anche a voi. Sono sparita e diventa...

Prime volte

Sono una grande fan delle prime volte, d'altra parte, chi non lo è. Sono irripetibili, anche se sono cose che poi ripeti, poche o tante volte, ma le prime restano indelebili, nel bene e nel male. Non sempre sono belle, il che depone a favore delle seconde, terze ed ennesime, a volte però sono straordinarie. Per fortuna che sono accadute, anche se peccato che non possano riaccadere allo stesso modo. Non ho mai sofferto di grandi nostalgie, ma si sa, l'età a volte fa questi scherzi. E comunque si cambia e anche questo ha una sua bellezza. Anche l'esperienza ha la sua parte di meraviglia. Non so perché si demonizzi sempre il trascorrere del tempo, ci si affanni nella corsa a cercare di andare all'indietro, continuare a sembrare giovani – sembrare chi non si è. Non ho voglia di sembrare chi non sono, una lotta che in qualche modo ho portato avanti da sempre. Non mi trucco per non nascondermi, non significa che non mi prendo cura di me. Non ho le sopracciglia dipinte e non m...

Sgretolarsi e (forse) ricomporsi

Provo a tenermi insieme, ma più spesso di quanto vorrei sento di sgretolarmi. Provo a tenere insieme tutte le parti di me che conosco, quelle che conosco meno, quelle che cerco di coltivare e provo a tagliare le parti che vorrei abbandonare, i famosi rami secchi, eppure ancora non c'è un tutt'uno. A volte mi pare che la risposta sia lì, a portata di mano. E forse lo è e solo io remo contro, mentre allungo il braccio. Ma tutta intera non mi ci sono mai sentita, nemmeno quando leggevo Caproni e credevo di capire tutto (ma avevo quindici anni e di sicuro non capivo niente). Provo a tenermi insieme e a capire a chi devo credere, di cosa fidarmi, chi temere. Percepisco un errore nel sistema e non so se tentare ancora di ripararlo o uscire a godermi il bel tempo. Dovrei propendere per la seconda, ma si sa, sono testarda. Oltre a cercare di tenere insieme me, cerco di tenere insieme anche tutto ciò che c'è fuori. Impresa titanica a dir poco che dovrei proprio lasciar perdere, ma a...