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Triste

Oggi devo scrivere perché in questo istante è l'unico modo che ho per iniziare a elaborare il lutto.
A così pochi giorni dal matrimonio, è morta mia nonna. La nonna Seconda, quella che aveva 91 anni e ne dimostrava 70, quella che era così felice che sabato mi sarei sposata, quella che era da meno di un anno diventata bisnonna.
Non so nemmeno io come sentirmi, voglio dire, è stato comunque un lutto inaspettato, nel senso che ripeto, lei stava bene, però una cosa che ti puoi aspettare sempre data l'età... di certo una cosa diversa rispetto a perdere d'improvviso qualcuno di più giovane, ma la tenerezza che mi ha sempre suscitato la mia cara nonnina mi mancherà molto.
Mia mamma mi ha telefonato stamattina, e quando ho sentito la voce rotta ho capito che era successo qualcosa: sul momento ho creduto che si fosse fatta male, poi ho capito. E ho capito l'ansia di questi due giorni, che forse, dico forse, non era per il matrimonio in sé. E ora, come si fa? So che non è stata male, è stato tutto veloce e per fortuna, perché ha vissuto sempre così in salute e sarebbe stato assurdo che se ne andasse diversamente da così... e niente, prima o poi sarebbe successo, è una cosa che so, una cosa a cui pensavo ogni volta che mi arrivava sul telefono un messaggio a un'ora un po' assurda (di solito però era sempre solo la Vodafone...). Proprio la nonna che appena ricevuto l'invito mi ha chiamata per dirmi che sarebbe venuta... almeno, sperava... neanche avesse avuto la premonizione che forse non sarebbe arrivata al 21 giugno.
Ciao, nonna, mi dispiace non averti salutata e sì, è vero, almeno forse un po' ti ho resa felice in questi ultimi mesi nei quali sapevi che ci saremmo sposati...

Commenti

MyP ha detto…
Mi dispiace tantissimo.
Spero che il tuo matrimonio sia pieno di sorrisi lo stesso perché sono sicura che sono quelli ciò che tua nonna avrebbe tanto voluto vedere.
Ti abbraccio.
MyP

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Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

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