Una delle fortune o delle sfortune di lavorare da casa è che non ti devi mettere in tiro (a meno che tu non debba incontrare qualcuno); a dirla tutta, non sei nemmeno costretto a vestirti (a meno che tu non abbia in programma una videochiamata su skype) e puoi startene anche in pigiama, lavorare tranquillamente senza per questo essere meno professionale, attento o concentrato.
Io non sono un'amante del pigiama tutto il giorno: sebbene a casa, anche quando a casa ci stavo solo il fine settimana o la sera, avessi un abbigliamento abbastanza trasandato (tuta, vecchi jeans o vecchi maglioni e felpe), comunque relegavo il pigiama sempre e solo alla notte. Anche perché con il pigiama fa freddo, di solito (va be' estate esclusa, ma d'estate dormivo in mutande). Qui invece, abitudini diverse: il mio moroso, per esempio, anche durante la settimana spesso fa colazione in pigiama e si veste dopo: cosa che io non avrei mai fatto prima, io che mi sono sempre alzata dal letto e vestita subito (su insegnamento di mamma, che ci ha fatti rigare dritto da subito visto che per un po' doveva preparare due bambini e non uno solo per la scuola, facendoci alzare comunque alle 7 e non in orari assurdi, tra l'altro).
Poi qui vedo lui che fa colazione in pigiama. Qui tutti fanno colazione in pigiama, nel fine settimana. Ma se sporchi il pigiama di marmellata?, pensavo io all'inizio.
Poi adesso ogni tanto anche io lo faccio.
Poi ci sono le giornate in cui resto in pigiama fino a mezzogiorno (la domenica o quando sono malata).
Poi ci sono le giornate in cui: mi alzo, faccio colazione (in pigiama) ma ho una mail, una scadenza, qualcosa da inviare al volo alle 9 di mattina, quindi accendo il computer ancora prima di vestirmi. A quel punto è fatta: so già che almeno per metà mattina lavorerò in mise notturna.
So che sarebbe meglio evitare (o forse anche chi se ne frega?), però dai, non è nemmeno così male no?
A volte però sto con l'ansia che arrivi il postino o qualcuno a cui devo per forza aprire: non so, un vicino che mi avvisa che sta prendendo fuoco la casa. Il terremoto, e io sono così, in pigiama. No, dai, non succederà mai. Il postino arriva sempre tardissimo, verso l'una o giù di là, quindi... prima di pranzo di sicuro mi vesto, altrimenti mi sporco col sugo.
Spero di non arrivare mai al punto di pranzare in pigiama, a tutto c'è un limite, no? Forse...
Se poi suonano il campanello evito di aprire. Rispondo al citofono e in genere mando a quel paese. Il fatto di abitare al piano terra e potermi affacciare dalla finestra per rispondere forse mi rende leggermente sull'orlo della sociopatia. Tanto di solito suonano solo: cattolici della parrocchia del paese, testimoni di geova, agenti Folletto, venditori ambulanti (quasi mai, a dire il vero), rompipalle vari ed eventuali. Gli amici in genere avvisano prima...
Ma questo, di non uscire quando qualcuno suona, lo faccio indipendentemente dal mio abbigliamento, perché ci sono dei posti in cui la gente non mi deve proprio scassare le palle, e casa mia è uno di questi.
Ma forse è meglio che adesso mi vada a vestire, non si sa mai...
Commenti
La cosa bella di avere la tua casa, lontano dalle regole di chiunque, è che puoi farti le tue di regole.
A casa mia in questo senso non ci sono regole e col fatto che son sempre fuori casa difficile che io stia in pigiama oltre le 9 del mattino! :-)
:-)