Si nota subito la differenza fra la qualità e la quantità, soprattutto quando si parla di tempo. Poco ma ben speso, molto ma disperso.
Basta, per esempio, spegnere la tv quando non stai guardando niente di scelto da te, ma roba imposta dagli altri. Non da chi vive con te, la roba imposta dalla tv. Quelle cose che ti fanno stare lì davanti anche se non te ne frega niente, perché sei stanco per metterti a ragionare sul fatto che non te ne frega niente.
Non accendo quasi più la tv se non per vedere un film che voglio vedere e i telefilm che voglio seguire. Per il resto, evito lo zapping noioso e annoiato o di guardare cose che non mi importano solo perché sono lì, a gridare le loro pretese.
Allora sì che il tempo si dilata, ti accorgi subito che prima ti stavi perdendo qualcosa, che ora lo puoi riempire meglio. Anche quando sei stanco sfinito hai scelte migliori da poter fare. Per fortuna.
Poi c'è internet, anche quello rischiosissimo. Anche lì è sempre questione di scelte: cosa, come, dove, quanto tempo. Altrimenti, se hai la predisposizione giusta, rischi di perderti.
Bisognerebbe più spesso cambiare alcune delle abitudini consolidate per vedere quanto possiamo sfruttare il tempo, o quanto diversamente possiamo sfruttarlo. E quando lo usiamo in modo diverso ci sembra di fare cose nuove, di averne di più, o di riempirlo meglio, nel caso in cui si tratti di persone che non sanno come riempirlo. Lui è sempre quello, ma possiamo cambiare quello che facciamo in quel tempo. Vi assicuro che è una cosa molto divertente, fa scoprire risorse inaspettate ed è un po' come cambiare punto di vista e prospettiva sulle cose.
La prima volta in cui l'ho sperimentato, rendendomene conto, è quando ho preso Zuma. Dovevo portarlo a passeggio, e prima le passeggiate non erano contemplate nella mia giornata (tranne le corse per prendere il treno). Adesso sono una parte integrante della mia giornata; e sono io la prima a soffrirne, quando proprio non ce la faccio a portarlo in giro.
Ma ognuno ha la possibilità, in un modo o nell'altro, di cambiare la qualità del proprio tempo, speso da soli o con gli altri. Riempire la solitudine o svuotare il caos. Non tutti i giorni, magari, non sempre, ma andrebbe fatto, almeno di tanto in tanto.
Basta, per esempio, spegnere la tv quando non stai guardando niente di scelto da te, ma roba imposta dagli altri. Non da chi vive con te, la roba imposta dalla tv. Quelle cose che ti fanno stare lì davanti anche se non te ne frega niente, perché sei stanco per metterti a ragionare sul fatto che non te ne frega niente.
Non accendo quasi più la tv se non per vedere un film che voglio vedere e i telefilm che voglio seguire. Per il resto, evito lo zapping noioso e annoiato o di guardare cose che non mi importano solo perché sono lì, a gridare le loro pretese.
Allora sì che il tempo si dilata, ti accorgi subito che prima ti stavi perdendo qualcosa, che ora lo puoi riempire meglio. Anche quando sei stanco sfinito hai scelte migliori da poter fare. Per fortuna.
Poi c'è internet, anche quello rischiosissimo. Anche lì è sempre questione di scelte: cosa, come, dove, quanto tempo. Altrimenti, se hai la predisposizione giusta, rischi di perderti.
Bisognerebbe più spesso cambiare alcune delle abitudini consolidate per vedere quanto possiamo sfruttare il tempo, o quanto diversamente possiamo sfruttarlo. E quando lo usiamo in modo diverso ci sembra di fare cose nuove, di averne di più, o di riempirlo meglio, nel caso in cui si tratti di persone che non sanno come riempirlo. Lui è sempre quello, ma possiamo cambiare quello che facciamo in quel tempo. Vi assicuro che è una cosa molto divertente, fa scoprire risorse inaspettate ed è un po' come cambiare punto di vista e prospettiva sulle cose.
La prima volta in cui l'ho sperimentato, rendendomene conto, è quando ho preso Zuma. Dovevo portarlo a passeggio, e prima le passeggiate non erano contemplate nella mia giornata (tranne le corse per prendere il treno). Adesso sono una parte integrante della mia giornata; e sono io la prima a soffrirne, quando proprio non ce la faccio a portarlo in giro.
Ma ognuno ha la possibilità, in un modo o nell'altro, di cambiare la qualità del proprio tempo, speso da soli o con gli altri. Riempire la solitudine o svuotare il caos. Non tutti i giorni, magari, non sempre, ma andrebbe fatto, almeno di tanto in tanto.
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