Passa ai contenuti principali

Ultimamente sono molto produttiva

Come già vi raccontavo tempo fa, io procrastino e mi disorganizzo a ogni piè sospinto. Solo che, a quanto pare, non posso davvero più permettermelo. Perciò sto cercando di imparare come ottimizzare le giornate e organizzarmi per tempo in tutte le cose.
Alcune attività me lo permettono: gli articoli che scrivo per un sito hanno una scadenza settimanale precisa, d'ora in avanti, perciò devo scegliere due titoli a settimana e svilupparli per la settimana successiva.
Una volta alla settimana ho le ripetizioni di inglese: sembra una cavolata, ma nel caso la bimba non abbia compiti da fare e a scuola non abbiano fatto granché, devo essere pronta con qualcosa di interessante, giusto per il suo livello e utile. Quindi, non avendo più libri d'inglese delle elementari, cerco risorse su internet e mi invento qualche attività attinente.
Per quanto riguarda la correzione di bozze, invece, in genere non si tratta tanto di organizzazione ma di sfruttare tutto il tempo a disposizione: in fondo è il lavoro principale, si parla spesso di 3-400 pagine da correggere in 3-4 giorni, quindi è anche quello più copioso, perciò devo per forza dargli la precedenza... In più, raramente ho anticipazioni a riguardo; di solito funziona così: questo pomeriggio ti mando la bozza, la scadenza è (sempre troppo vicina), e poi devo contare la giornata in studio per inserire le correzioni. L'imprevedibilità qui mi frega: se un pomeriggio penso di dedicarlo a fare una certa cosa, non è detto che poi sia così, se arriva una bozza urgente e inaspettata. Per questo organizzarsi diventa molto dura e sto imparando a sfruttare subito il tempo "libero" quando mi capita di averne.
Tutto questo naturalmente succede perché vengo pagata abbastanza di schifo, e quindi devo aggiungere cose per arrotondare e per sperimentare altro, che possa magari sfociare in qualcosa di remunerativo e appagante nel futuro, visto che, purtroppo, non si sa mai quando le cose possono peggiorare (ancora).
Poi, naturalmente, siamo donne e quindi bisogna incastrarci: pulire la casa, lavatrici, stirare, spesa (sperando sempre che però il moroso possa fermarsi al supermercato), portare il cane fuori... meno male che non ho figli, per ora!
E dimenticavo, di tanto in tanto correggo qualche racconto per un signore che li pubblica in un giornalino del suo paese. Niente di impegnativo, ma a volte devo per forza mettermi a farlo la sera e a ridosso della scadenza prevista.
Ecco, chi pensa che lavorare da casa sia facile, se lo scordi (o meglio, dipende: da quante cose hai da fare, se le consegne hanno un preavviso minimo decente, eccetera)... almeno quando sono fuori, in studio, non posso fare altro che dedicarmi al lavoro, non ho scelta. Invece quando sono qui, ci sono anche tutte le altre cose, e trovo difficile mettermi il paraocchi e non vedere che il cane mi ha schifato il pavimento con le zampe, i vetri fanno schifo, le lenzuola sono da cambiare... in più, sto facendo di tutto per non relegare le mansioni solo al fine settimana, perché non voglio un fine settimana dedicato solo alla casa e simili, visto che già capita spesso di dover pure lavorare di sabato e domenica.
E poi, ho spesso voglia di scrivere e non riesco a non dedicare almeno cinque minuti anche a questo... be', ma quella è una scelta tutta mia :)
A proposito, ora vi lascio, perché devo stampare e rimettermi a correggere...

Commenti

Post popolari in questo blog

Tenere il punto

Sparisco. Divento sempre più piccola e poi sparisco. «e io mi sento, io mi sento, io mi sento vagamente ridicolo» (va letta cantando) Mi sento piccola e ridicola e scompaio. Un buco nero, come nella canzone de i cani. Non posso contare più tutte le volte in cui è successo, perché ho permesso agli altri di farmi sentire così. Scontata. Inutile. Piccola. Non conto le volte in cui solo poi mi sono resa conto che ti mettono una mano sulla testa per schiacciarti giù in modo da sentirsi più grandi. Bravi, un applauso. Non conto certo nemmeno gli errori che ho fatto io, ma mai per rimpicciolire nessuno. Per insicurezza, senza dubbio. Per bisogno di attenzioni, sicuramente. Niente di edificante, certo, ma mai intenzionata a distruggere un altro per sentirmi migliore. E invece c'è chi lo fa, chi gioca, manipola, ti fa credere cose che non sono, ti tratta come se non importasse per sentirsi importanti, finché poi non importi davvero più. Bravi, un applauso anche a voi. Sono sparita e diventa...

Prime volte

Sono una grande fan delle prime volte, d'altra parte, chi non lo è. Sono irripetibili, anche se sono cose che poi ripeti, poche o tante volte, ma le prime restano indelebili, nel bene e nel male. Non sempre sono belle, il che depone a favore delle seconde, terze ed ennesime, a volte però sono straordinarie. Per fortuna che sono accadute, anche se peccato che non possano riaccadere allo stesso modo. Non ho mai sofferto di grandi nostalgie, ma si sa, l'età a volte fa questi scherzi. E comunque si cambia e anche questo ha una sua bellezza. Anche l'esperienza ha la sua parte di meraviglia. Non so perché si demonizzi sempre il trascorrere del tempo, ci si affanni nella corsa a cercare di andare all'indietro, continuare a sembrare giovani – sembrare chi non si è. Non ho voglia di sembrare chi non sono, una lotta che in qualche modo ho portato avanti da sempre. Non mi trucco per non nascondermi, non significa che non mi prendo cura di me. Non ho le sopracciglia dipinte e non m...

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...