Avete presente quando capitate per caso in un blog mai letto prima, ve ne innamorate, volete saperne di più, e poi scoprite che l'ultimo post è datato, che so, 2008? A me questa cosa fa sempre uno strano effetto. Quanto a lungo rimangono le nostre cose, se non le cancelliamo da qui? Quanto si espande così lo spazio delle nostre esistenze interiori, il tempo dei nostri ricordi? Ricordi che magari noi abbiamo dimenticato, e che invece ora qualcun altro legge, ricordi di persone che in senso più o meno figurato ormai non esistono più (non in questo tempo, o forse anche in nessun tempo). Non so se sono più una tifosa del cancellare i blog abbandonati o meno, io ho sempre cancellato (mi pare) quel che ho abbandonato e che ormai non mi apparteneva più, perché non mi faceva alcun male, perché non mi sarebbe mancato, perché avevo voltato pagina, o perché era il modo migliore per riuscire a voltare pagina. Ma questo è quel che riguarda me.
E quel che riguarda gli altri? Persone che non conosci e mai conoscerai hanno condiviso pensieri con i quali forse ora non sono nemmeno più d'accordo, ma che importa, è come dire che non dovrei leggere un libro di qualcuno che ora è morto perché magari non ne condivide più i pensieri, il succo. In fondo, anche i post sono un po' delle opere, forse, magari non geniali, magari non risolutive, non eterne (?), ma quanti libri sono peggio di un solo post di un blog appena decente?
Bazzico per il web, di tanto in tanto, in cerca di qualcosa che mi serve per lavoro o per altro e capito in blog di pochi post, o di molti post ma tutti datati, e penso: chissà che fine ha fatto chi stava dietro a quelle parole? A volte è un peccato, perché senti che ci sarebbero state affinità che non potrai mai approfondire oltre, o forse è solo meglio così.
Qualunque tipo di abbandono, in fondo, suscita in me un qualche tipo di fascino nostalgico.
E quel che riguarda gli altri? Persone che non conosci e mai conoscerai hanno condiviso pensieri con i quali forse ora non sono nemmeno più d'accordo, ma che importa, è come dire che non dovrei leggere un libro di qualcuno che ora è morto perché magari non ne condivide più i pensieri, il succo. In fondo, anche i post sono un po' delle opere, forse, magari non geniali, magari non risolutive, non eterne (?), ma quanti libri sono peggio di un solo post di un blog appena decente?
Bazzico per il web, di tanto in tanto, in cerca di qualcosa che mi serve per lavoro o per altro e capito in blog di pochi post, o di molti post ma tutti datati, e penso: chissà che fine ha fatto chi stava dietro a quelle parole? A volte è un peccato, perché senti che ci sarebbero state affinità che non potrai mai approfondire oltre, o forse è solo meglio così.
Qualunque tipo di abbandono, in fondo, suscita in me un qualche tipo di fascino nostalgico.
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