A volte mi accorgo di quanto spesso le storie delle persone si assomiglino, in qualche modo. Magari in minima parte, magari per una sola esperienza, o per un periodo di vita vissuto in modo simile. Magari è soltanto che quando ascoltiamo le storie degli altri cerchiamo di trovare dei punti di affinità per comprenderle meglio, e per capire meglio noi stessi. Leggo diversi blog, ho partecipato a un forum che cerca di dare una mano ai giovani con problemi, e ho potuto vedere quanti ragazzi, giovanissimi, molto intelligenti e con vite tanto difficili esistono al mondo. Naturale che in quei forum si legga solo una parte della campana, ma è chiaro quanta parte abbiano spesso i genitori in queste sofferenze. Un tempo non credevo possibile che esistessero genitori incoscienti e poco sensibili come quelli che vedevi in alcuni film, finché non ho conosciuto amiche e amici i cui genitori non erano certo come Cliff e Claire Robinson. Certo nemmeno i miei erano perfetti e i loro errori li hanno fatti, come tutti, ma non avrebbero mai permesso che qualcuno ci facesse un torto e non ce l'hanno mai fatto loro per primi.
Fa rabbia vedere quanti ragazzi talentuosi non siano spronati dai loro genitori, che invece di esaltare le loro capacità spesso li umiliano o non li considerano affatto. E non c'entra che poveri genitori devono lavorare e sono pieni di impegni e non hanno tempo per i figli. Intanto potevi pensarci prima. I figli non si mettono al mondo a caso, per quanto mi riguarda. E poi conosco figli di genitori superimpegnati che per il tempo e nel modo che potevano non mancavano di dedicare le loro attenzioni a ai figli. Perciò tutto si può fare. Il punto è che i genitori non possono riversare le loro frustrazioni su di loro. È ingiusto.
Insomma, quello che volevo dire, è che, come ho sempre sostenuto e creduto io, e come probabilmente anche un cieco vedrebbe, ci sono dei ragazzi fantastici in giro, talentuosi, profondi e che possono dare tanto nella vita ma sono bloccati da esperienze difficili, e spesso esperienze che iniziano proprio in famiglia. Se poi invece si continua a dare possibilità solo ai "figli di" che non sanno distinguire un congiuntivo da una congiuntivite, non ci si può lamentare se il paese invecchia e invecchia male.
E un'altra cosa che sono stata felice di scoprire grazie al blog e a internet in generale, è quante persone meravigliose esistano in giro. E quelle le ringrazio davvero tanto, perché sono quelle a cui davvero importa di qualcosa, di te o di altre persone, quelle che passano di qua e ti fanno sentire che anche tu sei in grado di circondarti di persone affini, anche se solo virtualmente.
Fa rabbia vedere quanti ragazzi talentuosi non siano spronati dai loro genitori, che invece di esaltare le loro capacità spesso li umiliano o non li considerano affatto. E non c'entra che poveri genitori devono lavorare e sono pieni di impegni e non hanno tempo per i figli. Intanto potevi pensarci prima. I figli non si mettono al mondo a caso, per quanto mi riguarda. E poi conosco figli di genitori superimpegnati che per il tempo e nel modo che potevano non mancavano di dedicare le loro attenzioni a ai figli. Perciò tutto si può fare. Il punto è che i genitori non possono riversare le loro frustrazioni su di loro. È ingiusto.
Insomma, quello che volevo dire, è che, come ho sempre sostenuto e creduto io, e come probabilmente anche un cieco vedrebbe, ci sono dei ragazzi fantastici in giro, talentuosi, profondi e che possono dare tanto nella vita ma sono bloccati da esperienze difficili, e spesso esperienze che iniziano proprio in famiglia. Se poi invece si continua a dare possibilità solo ai "figli di" che non sanno distinguire un congiuntivo da una congiuntivite, non ci si può lamentare se il paese invecchia e invecchia male.
E un'altra cosa che sono stata felice di scoprire grazie al blog e a internet in generale, è quante persone meravigliose esistano in giro. E quelle le ringrazio davvero tanto, perché sono quelle a cui davvero importa di qualcosa, di te o di altre persone, quelle che passano di qua e ti fanno sentire che anche tu sei in grado di circondarti di persone affini, anche se solo virtualmente.
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