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IO l'ho sempre sospettato: ogni volta che mi rilasso, ogni volta che finalmente mi sento in pace e affronto bene la giornata e le cose che ho da fare, trac, succede qualcosa che mi butta a terra. Ogni volta che abbasso la guardia, va a finire che era meglio starmente attenta e guardinga, che almeno se l'umore non è dei migliori non ti aspetti comunque niente di buono, e se arriva qualcosa di brutto, dici be' lo sapevo.
Con me non funziona che se sorrido la vita mi sorride, a me succede che se sorrido lo prendo in culo (scusate la volgarità).
Poi divento intrattabile, e divento irrazionale. Io oggi dovevo solo essere lasciata in pace, ma chiaro, il mondo o la vita o quel cazzo che è ti riserva sempre qualche sorpresina di cui potevi fare a meno. Ci sono momenti in cui anche il granello di zucchero che cade dalla tua brioche ti fa girare le palle, semplicemente perché oggi è un giorno in cui devo essere lasciata in pace, devo solo sentirmi dire che sono bellissima e intelligentissima e amata, e se non sento queste due o tre cose va benissimo, ma non voglio sentire nient'altro, che ho mille cose per la testa, cose da fare, diverse da fissare lo schermo senza riuscire più a scrivere una parola di tesi, e continuare a ripensare a quella cosa che non era semplicemente il momento di sentire.
Oggi avrei dovuto essere non raggiungibile da qualsiasi mezzo di comunicazione, la prossima volta me ne ricorderò.

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A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr