Passa ai contenuti principali

E infine lo vidi, e accontento gli anonimi ^_^

Visto il film. Bello.
Ottima la fotografia, il paesaggio d'altra parte non poteva non piacermi, essendo stato girato qui in Friuli. Perciò ogni panoramica sulle montagne, sul fiume, sulla campagna aperta era una fotografia di qualcosa che conosco abbastanza bene, che macinando pochi chilometri posso vedere dal vivo. Il silenzio, i rumori, che magari nel film non c'erano ma li sentivo comunque, li riconoscevo e mi hanno anche un po' ricordato le gitarelle domenicali con papà, mamma e fratellone quando eravamo tutti più piccoli.
Sullo sfondo un paesaggio quindi bello, ma evidentemente "freddo" e duro, che sottolinea bene la vita non facile dei protagonisti, un padre e un figlio "a rischio": a rischio di separazione, se il padre non trova un lavoro, non smette di bere e fare casini. E insieme a loro un amico, Quattroformaggi, un giovane uomo ritardato a causa di un incidente sul lavoro. Il problema del lavoro è quello che fa da sfondo alla vicenda, che poi ruota attorno a un omicidio/incidente e non mi soffermo troppo perché chi vuole il film se lo deve pur vedere... e non voglio dire troppo per non rovinare il piacere. Io l'ho visto senza sapere nulla della trama, sapevo solo che Timi interpretava un personaggio incazzato, e infatti lo è, cattivo, nazista, ma anche buono, da qualche parte. Un Timi energico che comunque secondo me rende meglio a teatro e dal vivo che in un film, nei film mi sembra sempre un po' frenato non so perché. Bravo Elio Germano nella parte di Quattroformaggi, stupenda l'espressione incazzoso-arrabbiato-malinconico del ragazzo, di cui ora non ricordo il nome. Anche Fabio De Luigi nella parte dell'assistente sociale non mi ha deluso, anche se quando lo inquadravano da vicino mi aspettavo sempre da un momento all'altro che si mettesse a fare una delle sue espressioni idiote!

Tanta tanta pioggia in questo film, nelle scene che sono poi quelle centrali. Poche lacrime, pochi sorrisi e sopra tutto questo, la visione di Quattroformaggi secondo il quale ogni cosa che arriva arriva da Dio. Ogni dono (la neve, una ragazza) e ogni disgrazia (la morte, o anche la morte mancata), ma d'altra parte è la visione di un ritardato...

P.S. Mi sono resa conto di non aver scritto il titolo... Come Dio comanda, di Salvatores...

Commenti

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...