Passa ai contenuti principali

Valvola Miky 1 - 0

SONO VITTIMA DI UNA CONGIURA! Le forze dell'universo si stanno adoperando affinché io non possa fare dello sport!!!
Ieri, convintona, indosso pantaloni della tuta, scarpe da ginnastica, maglietta a maniche corte, lenti a contatto, lego i capelli, chiavi nel marsupio per non restare fuori casa visto che ero da sola e... scendo a fare una visitina alla mia bella mountain bike. Che poverina è sepolta sotto una montagna di polvere e avvolta da fantasiose ragnatele e inimmaginabili ragnetti. Mi guarda perplessa, la poverina, che da quando le ho tolto la borraccia si dev'essere data all'alcol... e infatti mi dice: "Ok, mi puoi pedalare, ma aspetta che finisco lo spritz con la citybike di mamma". Mentre lei spritzetta inizio a tastare per vedere la situazione: poverina, ferma da un paio di mesi, non è più soda come un tempo... prendo la pompa e inizio a gonfiare le ruote. Finito con quella dietro passo a quella anteriore: la bici mi guarda perplessa, anche i ragni mi guardano perplessi e anch'io perplimo un po' a notare che una bici e dei ragni mi stanno osservando... e mentre sono assorta in tali aracnidi pensieri, inizio a sentire un fischio... Un ragno? Una cimice forse? La bici stessa che non ha voglia di uscire?? NOOOO è l'aria che esce dalla valvola della camera d'aria!! La valvola s'è roooooooott, s'è inceppato il pirulo dentro, s'è incastrato, che s'è fatto non lo so. Due secondi, la ruota è completamente a terra, e anche io. Bestemmio in austroungarico, e io modestamente l'austroungarico lo so. I ragni si rifugiano sotto la sella, la pompa si allontana quatta quatta senza emettere suoni né aria, io bestemmio anche in turco anche se non lo so, la ruota mi guarda di sottecchi tutta sgonfia e con aria colpevole, "ma non è colpa mia" sta pensando; la bici ordina un altro spritz e la valvola ghigna e mi sbatte in faccia la dura realtà... io non la posso aggiustare, e di certo il giro in bici è saltato. Tento un'operazione chirurgica d'emergenza, svito, capovolgo, chiudo e riapro, ticchigno, riprovo a gonfiare... sembra a posto ma dopo due o tre pompate il pirulo malefico e forse posseduto dal demonio si incastra di nuovo in modo che tutta l'aria esca di nuovo. Ho le mani nere e forse anche l'anima (non il liquore alla liquirizia, purtroppo), e penso: va be', posso sempre andare a correre... ma ormai mi è passata la voglia.
Ma ti porterò dal dottore, bicicletta mia, e allora tornerà tutto come prima... ^__^

Se non vi siete divertiti tanto, o avete voglia di divertirvi un po' di più, capite piuttosto bene l'inglese e avete una ventina di minuti di tempo, vi consiglio di non perdervi Peanut*:

* purtroppo quel cazzone dell'utente ha rimosso i video quindi vi inchiappettate ^_^ (nota del 21 maggio 2009)

Commenti

Marco Tonus ha detto…
Il pupazzo e' spassosissimo: lo avevo visto proprio in questi giorni, per documentazione, perche' ne sto progettando uno.
Fara' parlare di se. Il massimo, per un ventriloquo.
Ma sbaglio o ti piacciono i pupazzi? Anche Walter è splendido (non veltroni, ma l'altro pupazzo di Dunham).
Miky ha detto…
Sono affascinata dai ventriloqui! Dunham oltre a essere bravo è davvero divertente! Avevo visto Achmed per primo, poi ho scoperto Peanut e José e sì, naturalmente il mitico Walter!! Anche il supereroe è forte, Melvin... La cosa bella è che dopo due minuti ti sembrano vivi! È bravissimo a fargli fare quelle espressioni!

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...

Senza podio

A volte la sensazione è come essere in un bel posto, bellissimo perfino, un prato accanto a un bosco, il sole che filtra fra i rami, non fa né troppo caldo né troppo freddo, non c'è troppa luce né troppo buio, l'erba non punge perché non è stata appena tagliata, ma non è troppo alta e incolta, non ci sono moscerini fastidiosi, solo farfalle multicolori e api che si posano sui fiori ma non troppo vicine da spaventarti. Sei su una coperta, c'è un cestino da picnic, la compagnia è ottima, il cielo è terso, la brezza leggera, i sandwich gustosi. E poi all'improvviso ti ritrovi in mezzo a una pista da corsa, deve aver piovuto perché è tutto bagnato a terra ma ora nell'aria carica di umidità c'è una specie di nebbia sospesa, non toglie la visuale ma toglie il fiato, il cielo è grigio, la gara non sai nemmeno se è iniziata o quasi finita, per il semplice motivo che nemmeno sapevi ci fosse una gara, eppure hai il numero appuntato al petto, ma il traguardo è lontano, o f...