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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

Scimmie e pelle d'oca

«Adesso ti racconto una storia vera, presa pari pari da una delle pubblicazioni scientifiche più autorevoli del paese. Hanno sottoposto due scimmie a un esperimento. Ogni sessanta secondi gli somministravano una scossa elettrica. Ora, la prima delle due scimmie aveva un pulsante nella gabbia e le bastava premerlo per non beccarsi la scossa. Anche la seconda aveva un pulsante, ma non serviva a niente. Dopo un po' la scimmia numero uno capisce il trucco e si butta sul pulsante come una pazza per evitare la scossa. Invece la scimmia numero due si rende conto che il suo pulsante non serve a un cazzo, per cui si mette in un angolino a grattarsi e a prendersi la sua scossa ogni minuto. Be', com'è andata a finire? Che la scimmia numero uno si è presa l'ulcera e nel giro di due settimane ha tirato le cuoia. La scimmia numero due invece, che si è rassegnata alle scosse, vive felice e contenta. Un piccolo esperimento che è la morale dei nostri tempi». Don De Lillo, Americana

26-9

Ok, oggi è il mio compleanno, ormai si sa, tutto bello, sono contenta, regali, baci abbracci evviva. Però c'è una cosa che mi manca, ed è una cosa strana (forse non tanto, ma adesso vi spiego meglio). Mi capita molto spesso di chiedermi cosa penserebbe mio papà. Non proprio cosa penserebbe di me, lo so che sarebbe felice per me, orgoglioso quando è il momento e tutto il resto. Mi chiedo, più che altro, come ci comporteremmo ora che non vivo più a casa dei miei. Insomma, mi telefonerebbe, mi verrebbe a trovare con mia mamma, magari più spesso di quanto non accada adesso con lei, da sola, che non ama guidare... voglio dire, quale sarebbe la nostra routine, come famiglia? Zuma avrebbe paura di lui, oppure, come con mio fratello, si fiderebbe un po' prima che con gli altri maschi? (Mio papà sicuro lo adorerebbe, a lui i cani piacevano molto.) Mi telefonerebbe, da casa o da Catania, dove lavorava (ma lavorerebbe ancora laggiù, o magari nel frattempo avrebbe cambiato?) per farmi gl

Rimandare non fa bene

Procrastinare, procrastinare, procrastinare. Come si diventa dei perfetti procrastinatori? Non lo so, ma certo è che faccio ampiamente parte della categoria: soprattutto se so di avere tempo per fare qualcosa, non sono in grado di farla subito e togliermela dalle scatole. Così tergiverso, mi distraggo, passo ad altro e lascio per ultimo. E anche quando il tempo si è ridotto drasticamente, continuo a rimandare e tergiversare... (non lo faccio mica sempre, non sono così patologica, però mi capita, ecco). Mi viene in mente il racconto di Edgar Allan Poe, "Il capriccio del perverso". Ecco cos'è: «Ci troviamo sull'orlo di un precipizio, ci sporgiamo sull'abisso: la vista ci si annebbia, abbiamo il capogiro; il nostro primo impulso è di ritrarci dal pericolo, ma inspiegabilmente restiamo. A poco a poco il nostro stordimento, il nostro orrore si fondono in una nube di sensazioni indefinibili; per gradi, sempre più impercettibilmente, questa nube acquista forma, come

Autunno in arrivo

Fra 9 giorni compio gli anni. Io adoro settembre, e adoro il mio compleanno. La cosa divertente è che credo di non aver mai fatto una vera festa di compleanno in vita mia, a parte a casa con la famiglia quand'ero piccola e di tanto in tanto un'uscita con un po' di amici, ma senza pretese. Da un po' di anni a questa parte, poi, in genere dico: se quando usciamo incontriamo "i soliti" offrirò loro da bere, ma poi va sempre a finire che, per qualche motivo, proprio quel giorno (o il fine settimana più vicino al compleanno) non incontro nessuno. Ma non mi interessa, sono solo contenta che sia il mio compleanno, non so perché. La maggior parte della gente che conosco, soprattutto andando avanti con gli anni, odia quel giorno perché "invecchia". Mah, invecchiamo tutti i giorni comunque, quindi, cambia nulla. Un po' come a Natale, ma con meno fronzoli, sono come una bambina che aspetta impaziente di scartare il suo regalo, che poi è quello più importan

Linee e segmenti

A volte mi sembra di portarmi dentro un mondo fatto solo di frammenti, pezzi di vita che in qualche modo sono scollegati e contemporaneamente collegati fra loro. E, a volte, mi sembra che se non li scrivo, questi frammenti, faticherò a ricomporre il quadro completo. Forse è questo quello che mi spinge, e che magari spinge non solo me, a scrivere sempre. Ricomporre puzzle, unire i puntini, a numero uguale corrisponde lettera uguale. Tanti segmenti a ricomporre una linea continua. Anche se poi, mi sembra, ogni frammento resta comunque una linea completa in se stessa.

Inoltre...

...a inizio agosto ci siamo concessi anche tre giorni in montagna, a prendere un po' di fresco, siamo andati a 3000 metri, e lì si stava benino. Abbiamo preso funivie, cabinovie e abbiamo camminato per ore, mangiato nei rifugi, e saltato sui tappeti elastici. Ci siamo divertiti, stancati, emozionati...

[A lyric] T.S. Eliot

If Time and Space, as Sages say, Are things which cannot be, The sun which does not feel decay No greater is than we. So why, Love, should we ever pray To live a century? The butterfly that lives a day Has lived eternity. The flowers I gave thee when the dew Was trembling on the vine, Were withered ere the wild bee flew To suck the eglantine. So let us haste to pluck anew Nor mourn to see them pine, And though our days of love be few Yet let them be devine.

Di diari

Caro blog, hai un rivale. Eh, sì. Ho iniziato a scrivere su carta, con la penna biro nera, come si faceva una volta. Ma in realtà non hai un vero rivale: sono due luoghi diversi, e in entrambi mi trovo molto bene. Questo è un luogo pubblico, dove posso incontrare amici, conoscenti o sconosciuti e interagire. Un luogo dove posso esprimere molto, ma non tutto. Un luogo dove mi si richiede, anzi, mi richiedo io stessa, un po' di autocensura. Per ovvi motivi. Di là invece sono sola, ma libera (fino al punto dove lo permetto a me stessa). Di là posso scrivere in treno, a casa, in giro, aggiungere e togliere lasciando traccia degli errori o dei ripensamenti, attaccare cose, se dovesse capitare, strappare e scotchare, se ne sentissi la necessità. Tutto in modo visibile, grezzo, caldo. Sono due cose diverse, non una meglio dell'altra, solo diverse. Di qua mi spingo ad automigliorarmi, di là lascio vagare libero il pensiero (e la cosa funziona alla grande, perché mi vengono in mente

Vacanza in Portogallo

Insomma, arriviamo a Lisbona attorno alle 3 del pomeriggio. Ritiriamo i bagagli e ci orientiamo con la metro (abbonamento per 24 ore con la viva viagem compreso) e arriviamo in albergo. Chiave, telecomando dell'aria condizionata, arriviamo davanti alla porta e appena apriamo... cade la maniglia! Non scherzo. La stanza è a dir poco vecchia, brutta e senza manutenzione, ma decidiamo che è abbastanza pulita (e molto economica) quindi non facciamo che ridere a ogni pezzo che si stacca (tutto sommato dobbiamo solo dormirci e farci la doccia). Riposo veloce, rinfrescata e scendiamo a prendere lo storico tram 28, che passa proprio sotto "casa". C'è la fila per salire, e ne dobbiamo aspettare parecchi prima di salirci, ma alla fine ce la facciamo. L'intento è quello, in un'oretta circa di tram, di farci una panoramica della città (a quel che avevamo capito, doveva essere un giro per i vari colli di Lisbona, ma non è stato proprio così...). Comunque sia, un giretto sen

Colori

Ieri a Caporetto a vedere un verde immenso, oggi la giornata è piena di sole ma tocca lavorare... lo so, devo ancora scrivere (in realtà è in bozza, ma non ce l'ho ancora fatta a finire) il post sulle vacanze, ma il tempo è sempre così avaro... mi impegnerò al massimo per fare tutto quello che voglio fare.