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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Sogno

Siccome pare che il segreto spesso stia nei dettagli più che nella visione d'insieme, e siccome io non sono molto brava a concentrarmi sui dettagli, come allenamento ho deciso di scrivere i miei sogni ogni volta che me li ricordo. Ieri sera sono andata a dormire nella speranza di sognare, e incredibile ma vero, nonostante le mie membra fossero stanche per la palestra, ho sognato! (Di solito in questi casi dormo stile mattone.) E allora ve lo riporto, il sogno di stanotte, perché anche leggere i sogni degli altri stimola un po' di immaginazione (credo). Come qualunque storia, direi. Stanotte ho sognato che io e Ale andavamo in una città (che non era Pordenone e somigliava vagamente ad Arles, solo che lui doveva andare dal parrucchiere, e se avesse il coiffeur ad Arles sarebbe alquanto bizzarro) e ci trovavamo davanti a un muro, lungo, con una lunga scritta in stampatello. (Per questo dico che somigliava ad Arles, sembrava il muro che fiancheggia il Rodano). E Ale mi dice: - Hai

Disegni

Mi sto appassionando ai blog degli illustratori/delle illustratrici e ai blog che parlano di illustratori/trici. Non so, quei segni a matita, le espressioni e le emozioni disegnate, mi fanno sentire le farfalle nello stomaco. Sarà perché io non sono mai stata capace di disegnare e apprezzo ancora di più quel talento... Quando ne avrò raccolti un po' e avrò un pochino di tempo ve li mostro. Oggi sono di corsissima!

Tè (anche se alle 4, ma io c'ho freddo)

Piccola pausa dal lavoro. Mi piace correggere direttamente in Indesign, anche se so che il processo che mi porterà alla cecità sarà più veloce. Oggi avrei voluto dormire fino a tanto tardi, ma c'erano troppe cose da fare stamattina e quindi sono stanca e credo che fra poco mi godrò la mia pausa tè, altrimenti non connetto più. Oh, ragazzi, non posso specificare per ovvi motivi, ma dopo la sottospecie di roba che ho corretto stamattina posso serenemante affermare che chiunque può pubblicare un libro, della peggior fatta. Davvero. E non con l'autopublishing, proprio attraverso il canale tradizionale. Boccaccia mia statte zitta, è una frase che ultimamente mi ritrovo a ripetere spesso. Vi ho detto che abbiamo rilitigato coi vicini? Meno male che siamo pantofolai e non torniamo mai a casa tanto tardi, quindi nessuno può lamentarsi che il cane non li fa dormire. Devo trovare il modo per assicurarmi che impari a stare buono, ma non posso portarlo a addestrare o correggere il comp

Di-sogni

A proposito di scrivere sogni... stanotte ho sognato che avevo un bruciore lancinante all'occhio e mi si staccava una palpebra. Così, a cazzo, mentre parlavo con qualcuno, non mi ricordo chi, ma era una situazione molto pubblica, tipo all'aperitivo con gli amici o con qualcuno incontrato casualmente per strada. Quando mi sono svegliata l'occhio mi bruciava un po' (probabilmente perché ieri ho letto troppo al pc) e avevo paura che mi si fosse staccata la retina (cosa che prima o poi accadrà, credo, vista la miopia). Dottore, secondo lei, chevvordì? Che finché sto in riposo dal lavoro è meglio se mi do all'ippica? Grazie, saluti.

Blogs

Oggi doveva essere una giornata di riposo, e in effetti lo è stata, ho pranzato da mami, abbiamo anche fatto una bella passeggiata con il cane visto il bel tempo (strano ma vero!) del pomeriggio con il sole caldo, visto che non sembrava certo il 6 novembre.  Sapete che sto scrivendo su Evernote, perché pensavo fosse meglio redigere una brutta copia del post prima di quello in bella, come i temi a scuola. Io non facevo mai la brutta, almeno non negli ultimi anni di liceo. Scrivevo direttamente in bella, lo sapevate? Be', adesso lo sapete. Scrivevo in bella così per due ore, tre (quanto tempo si aveva? Non mi ricordo mica!) scrivevo solo il tema e potevo sviscerarlo meglio, senza dover perdere tempo a ricopiare. Ora come ora mi chiedo come facessi. Adesso sono abituata al computer, se sbaglio rileggo e poi cancello, e quindi riscrivo quando voglio, ma a scuola no, scrivevo a penna (ovvio) e quindi… ero coraggiosa, probabilmente. O consapevole. Tant’è. Comunque, dicevo, Everno