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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Una settimana fa

Da una settimana sono mamma. Il 20 maggio alle cinque e mezza, dopo un travaglio che non ve lo racconto, è nata Dafne. Puntualissima come un orologio svizzero. Da una settimana sono mamma, assonnata, stanca, indolenzita, scioccata e... stanca l'ho già detto? Dafne ha la bocca di mio papà (cioè la mia), le orecchie di suo papà, le mie mani e il resto ancora non si capisce.  Io non sono più padrona del mio tempo e delle mie tette, soprattutto, e i primi due giorni a casa (mi hanno dimessa domenica sera) pensavo che sarei diventata matta. Non perché lei pianga o che so io, ma perché è tutto diverso da prima. Tutto. Di punto in bianco noi due diventa noi tre e non è poco. Mi sono sentita sopraffatta e spaventata, ho pensato aspettate un attimo, voglio tornare indietro, ma poi mi è passata, non sono una bambina, io, non posso essere così sciocca.  Il terzo giorno ho cominciato a sentirmi di nuovo umana. Ho ricominciato a sedermi normalmente, i muscoli si sono riattivati, ho r

Lo snervante rush finale

Sarà circa da una settimana che non lavoro e non ce la faccio più. No, forse sono due, ma non riesco nemmeno più a rendermi conto del tempo che passa. Oggi ho una brutta giornata, diamo tranquillamente colpa agli ormoni per questo, ma lasciate che mi sfoghi. L'attesa sa essere snervante, soprattutto se sei abituata a ritmi frenetici e scadenze imminenti. Io con le scadenze lunghe non ci so proprio fare. Aggiungendo che mi sale la pigrizia, che comunque devo riposare, almeno un po', e che quando inizio a fare qualcosa ben presto mi rendo conto di dovermi fermare perché non ce la faccio... be', sì, anche io mi innervosisco.  Oggi ho deciso che un po' me ne frego e mi affatico. In fondo sto bene e al massimo cosa può succedermi? Che partorisco? Ma ben venga, visto che vado avanti da qualche giorno con contrazioni finte che mi fanno pensare di dover andare in ospedale, e che mi stancano parecchio, fra l'altro. Dicevo che sono un po' nervosa, sopportatemi per

Coltivare la pazienza

È arrivato maggio, veloce come il vento. Il tempo è volato e quasi non me ne sono accorta. Ho lavorato molto in questo inizio di anno, ho consegnato l'ultimo lavoro stamattina e poi ho tirato un sospiro di sollievo.  Sono pronta. Sono pronta a cercare di riposarmi, seppure ci sia ancora un progetto in piedi, che però ha consegna fra qualche mese ed è quindi gestibile in modo differente.  Sono pronta anche se pronti non lo si è mai, suppongo. Intanto cerco di imparare ancora a rallentare, a riposare di giorno se di notte ci riesco poco, a mettere davanti me invece degli altri... Per fortuna è da un pezzo che ho imparato a non vivere secondo gli orari, perché a quel che mi dicono fra un po' tanto varrà buttare gli orologi e seguire solo due cose: le necessità della bimba e un po' di istinto. Almeno all'inizio, finché non si ristabilirà un certo ordine (ma si ristabilisce davvero? Me lo chiedo proprio...). Comunque sta arrivando la bella stagione. Finalmente. Ques