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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Di stanchezze, pensieri e weekend

Ogni tanto penso che vorrei un altro figlio, poi penso che non saprei dove metterlo. E non sto parlando di spazi in casa, ma di energie e tempo da dividere fra tante cose. È un pensiero un po' triste, lo so, ma so anche come è stato difficile ritrovare l'equilibrio dopo che è nata Dafne, soprattutto con il lavoro. Sarei più consapevole, questo è certo, ma poi ogni figlio è diverso dall'altro e chissà quali cose inaspettate mi capiterebbero... Oltre al fatto che Ale è un po' stanco e vuole godersi "noi due" ora che la piccola cresce e gli spazi per noi si possono trovare più facilmente.  E poi lavoriamo tanto. Lavoriamo tanto come gran parte della gente e non mi sto lamentando. Ma arriviamo alla sera già sfiniti così. Lui tutto il giorno in macchina da un cliente all'altro, io tutto il giorno al computer da una pagina all'altra. E meno male che c'è, meno male che tutto questo farsi il culo a qualcosa ha portato visto che la vita non è proprio gra

Rifugi

Eccomi qui, nel mio rifugio da tutto. Ci sarei voluta passare prima e alla fin fine invece ci vengo oggi, che finalmente quasi non ne ho bisogno. Questa è stata una settimana molto molto lunga, un po' per il lavoro, un po' per le notti insonni causa mezza influenza, un po' perché mi sono sentita strapazzata. Giovedì sera ho avuto un momento in cui ho sentito un profondissimo senso di solitudine che mi ha abbattuto per un'oretta o giù di lì, ma credo fosse solo il ricordo di una solitudine passata, una specie di abisso di cui era rimasto in qualche modo uno spiraglio aperto, e che pare essersi richiuso. Perché dopo sono stata finalmente bene. E per festeggiare il superamento dell'ostacolo, ho preso un altro libro :D Ahahahah lo so sono pessima. La verità è che avevo bisogno di un Paul Auster di quelli belli, e uno sguardo in giro alle sinossi mi ha guidata verso Il libro delle illusioni . Un titolo che mi ha colpito in questo momento particolare, ma soprattu

Pausa letture

Ho finito di leggere Vox di Christina Dalcher. Prima considerazione: non è vero che non ho abbastanza tempo per leggere libri, ma è vero che devo scegliere quelli giusti e decidermi ad abbandonare la lettura se non riesco ad andare avanti. Una cosa che vivevo come una specie di sconfitta e che invece devo prendere per quello che è: scelta. Di non perdermi dietro qualcosa che non mi dà felicità né appagamento di alcun tipo. D'altra parte, se a inizio anno ho letto 4321 che conta circa un migliaio di pagine (seppur l'abbia finito in tempi che potremmo appropriatamente definire biblici) nulla è impossibile! Seconda considerazione: il libro è scritto bene e molto scorrevole, con qualche battuta simpatica qui e là e con un'idea che tutto sommato funziona. Però si poteva senza alcun dubbio approfondire di più, descrivere di più, insomma, va bene il piacere di una lettura veloce, ma qui si cade nel poco approfondito. Ciò non toglie che non sia da scartare, per nulla. Terz

Indugiare assorto

È arrivato il primo freddo vero. Ieri sera, stamattina. Di colpo da maniche corte con sopra qualcosa è arrivato il momento di passare al maglione. O giù di lì. Dalla finestra della cucina, stamattina, le montagne si vedevano come fossero proprio lì, a portata di mano. Il cielo terso e la luce che le dorava un po'. Una cosa bellissima che mi ha fatto dimenticare che è lunedì. [Non è certo la vista della foto, che risale a quando abitavamo dove abitavamo prima, e che era l'unica cosa bella di dove abitavamo prima ;)]. Sabato sera libera uscita e ritorno tardissimo, e poi noi ci svegliamo alle sette e mezza e la piccola, che era rimasta a casa, l'ho svegliata io alle nove e mezza. Porca miseria, la vecchiaia! E oggi risento della stanchezza di ieri, visto che di riposare non se ne parlava proprio... Quando però torno indietro da Casarsa, dopo aver portato la piccola dalla nonna, e mi trovo davanti le montagne così, dopo una curva eccole, imponenti e insieme ra

Per caso

A volte passi davanti a un posto e ti torna in mente tutto. Tutta una serie di sensazioni che avevi dimenticato, o che avevi ricercato senza saper più trovare, d'improvviso ti travolge inaspettata. Di recente mi è successo con due cose, una positiva e una negativa. Succede con le canzoni, a volte con i profumi, altre è sufficiente la luce giusta, nella stagione giusta. È autunno e di luci e colori e profumi l'aria è davvero piena. È per questo che adoro l'autunno, perché è veramente un quadro in cui il pittore ha dato sfogo a tutto, ma con un velo malinconico di dolce sospensione. Dopo una settimana molto intensa e con poco riposo, ieri mattina ho detto: prima di andare a pranzo dal nonno, si va su in castello. Maniago è la piccola cittadina dov'è nato mio marito, e ormai è diventata una seconda casa. La salita verso il castello è poco impegnativa e adatta anche alla piccola camminatrice che rifiuta il passeggino da un anno ormai. E per caso, fra foglie gialle

Molti forse, forse troppi

Ultimamente mi è capitato un po' per caso e un po' forse no di leggere molte cose sull'amicizia. Credo di non sapere bene cosa sia un amico/a, forse perché i miei amici sono tutti un po' lontani, e quindi non c'è mai una quotidianità d'amicizia per noi. Forse perché la lontananza è stata una scusa sempre per allontanarsi un po', o perché troppa distanza porta a tenersi più distanti, a incastrarsi meno bene quando, dopo tanto, ci si incontra di nuovo. Eppure con alcune persone mi incastro più che bene, anche se non le sento per un bel po'. Forse è perché la immagino naturale e invece io ci devo sempre lottare un po'. O magari sono io che non sono tanto capace. O magari sono io che sono diffidente. Ho stretto amicizie da adulta – da sola, non in coppia, mi rendo conto che in coppia è più difficile – che però fatico a mantenere. Io ci lavoro e mi ci impegno, ma loro forse sono già appagate da amicizie storiche nelle quali io non riesco a entrar

Corrispondenza

Oggi post con colonna sonora perché mi andava così :) Mio marito stamattina è partito alle sei per Milano e io sono sveglia da allora (da prima) quindi mi devo ripigliare un po'. Stavo pensando alla comunicazione e a com'è cambiata nel corso del tempo, a quanto si sia per certi versi "impigrita" seppure ne abbia guadagnato in simultaneità. Quando avevo dieci anni o giù di lì avevo due amiche di penna che vivevano a Milano (un posto che mi pareva lontanissimo, nonostante mio padre ci avesse pure lavorato per un periodo rientrando ogni fine settimana). Io e mia cugina per un periodo ci siamo scritte lettere che ci consegnavamo a mano ogni volta che capitava di vederci, e con le amiche di scuola fino ai primi anni delle superiori era tutto un gran cazzeggiare su carte da lettere e buste più o meno originali. E piene di stupidate, ma le ricordo con grande affetto. Fino a poco tempo fa io e la mia amica di Parigi ci siamo scritte lunghe email di aggiornamento d

Salvarsi da soli

Forse non sarà molto edificante, ma tant'è. Sono anni che voglio scrivere queste cose, forse è il momento, forse ho trovato il modo per metterla giù. Sono passati dieci anni. Da quando ho aperto il blog, per esempio. Il 2008 è stato per me l'anno più strano di tutti, penso. È iniziato con mia madre che mi dice che l'ho delusa, è finito con una sbronza colossale di vodka, con me che sproloquio e rischio di farmi pure del male e non me ne ricordo nemmeno. Oh, sì, ora ne sorrido anche – la vodka è pericolosissima e mi provoca profondi vuoti di memoria – ma sul momento... che vergogna, ragazzi. Nel mezzo ci sono state tante, forse troppe cose. C'è stata sofferenza e paura di restare sola, la ricerca di persone vicine, vicine fisicamente ma lontanissime per tutto il resto. E qui mi sono fregata. Prima sono stata insieme a una persona totalmente anaffettiva, che mi faceva del male – emotivo ma anche fisico, seppure non da denuncia – per fortuna mi sono riavuta

Oggi è proprio autunno

Stamattina io e la piccola abbiamo girato la pagina del calendario. È arrivato ottobre, la mia settimana di compleanno è ufficialmente finita e tornerò nel mio angolino buio, basta luci della ribalta (ahahah, scherzo, sto esagerando ovviamente, nessun angolino buio e nessuna luce della ribalta, fra l'altro). Ricapitoliamo: 26 settembre auguri in ogni dove: Facebook, ovviamente, al telefono da parenti e amici vari, più qualche altro messaggio gradito e a suo modo importante. Ma soprattutto il "Tanti auguri a te" cantatomi da amore & amorina figlia, la quale una volta finita la canzone ha subito detto: MAMMA, TORTA! (Ehm, amore, la mamma deve ancora prepararla). Regalo: borsa-zainetto IfBags gialla grigia e con disegnati piccoli cactus (era uno di quei regali su richiesta, lo ammetto). Sera: salto la palestra per festeggiare con la torta (che nel frattempo ho preparato) e una bottiglia di Bollinger. 27 settembre: sono arrivati gli occhiali, e mi stanno beni