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Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

Sto leggendo

" Cerca di ricordare quando iniziò. Sicuramente prima che lui ne sapesse qualcosa. Prima ancora di sapere che era uno dei grandi problemi, se non il più grande di tutti. Aveva undici anni, forse dodici. Iniziò con la nebbia. Il vicario di Cranleigh lo aveva portato a fare una passeggiata, dietro richiesta di sua madre, perché sembrava non prestasse attenzione in chiesa. Fuori c'era la nebbia; adesso gli sembra di vedere gli ingranaggi del cervello del vicario girare mentre concepiva l'idea di usare la nebbia per spiegare la fede. La nebbia, e qualcosa che piacesse a un bambino. Un aquilone. «Se fai volare un aquilone nella nebbia, non puoi vederlo volare. Però senti la tensione della corda.» «Ma con la nebbia» disse Harold, «non c'è vento. Quindi come si può far volare un aquilone?» " (David Leavitt, Il matematico indiano , Mondadori, p. 31)

Salinger piangente

Lui aveva capito tutto, per quanto mi riguarda, e infatti nessuno l'ha capito, ma non importa. Vorrei anch'io avere un colpo di genio e poi mandare il mondo (non tutto il mondo, quel certo tipo di, che io so di cosa parlo) a fanculo. Tipo chinaski, il cui sogno è (o era) diventare famoso e rifiutare gli inviti al Maurizio Costanzo (Show, che però non esiste più, pare). Andrei in un luogo lontano, abbastanza freddo da permettermi di avere il cervello lucido e abbastanza isolato ma con un paesaggio che regala pace all'anima.
Autoconvincermi che questo posto non mi stia stretto non è facile. A volte sì, a volte proprio no. Ogni tanto mi sento soffocare e non è giusto, e poi non so che fare. E allora non scrivo nemmeno qui, così non vi tedio...

Un romanzo rock

Per comprendere l'entusiasmo sono a pagina 182, e l'ho iniziato l'altro giorno con parecchie pause in mezzo. Non l'ho finito ovviamente, ma già lo consiglierei. Non a tutti sia chiaro. A chi non si annoia con gli elenchi di gruppi che con molta probabilità non conosce. A chi nonostante il suddetto elenco apprezza decisamente la scrittura che scorre via liscia più che mai, e la storia che comunque, almeno per ora e almeno a me, fa venire voglia di sapere come cavolo va a finire. Ogni capitolo consiglia un pezzo da ascoltare, certo l'ha fatto anche Medina Reyes, ma qui ci sono più capitoli e probabilmente consigli molto migliori. O sicuramente molto più "settoriali". Non è troppo alla Hornby, anche se alla fine Hornby non l'ho letto ma ho solo visto il film, e credo di non sbagliare dicendo di scordarci di avere di fronte un simil-High Fidelity, nonostante a tutti (quelle poche recensioni che ho letto su questo romanzo non mancano di farvi riferimento) v