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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Un saluto

Ecco qui, nell'anno più assurdo di sempre anche il nonno non c'è più. Ogni volta che un nonno se ne va (ed è la seconda volta che mi capita) ho sempre lo stesso pensiero: anche se te l'aspetti, anche se sai che probabilmente saranno i primi a lasciarci, non mi capacito di come sia possibile. Perché è come se loro ci fossero da sempre, e il vuoto che si crea è davvero ingombrante. Erano già adulti quando i nostri genitori erano piccoli, erano adulti e ancora in gran forma quando noi eravamo piccoli, e da quando siamo adulti abbiamo iniziato a notarne il lento invecchiamento, ma c'erano. C'erano sempre. Come un albero che dopo anni ha messo radici profonde, se viene eradicato lascia un buco enorme. E ora, di colpo, succede che il nonno non c'è più. Ieri pomeriggio c'è stato il funerale, che di questi tempi è un evento strano: dà fastidio stare in mezzo alla gente, non tutti rispettano le distanze ma capisco anche il gesto spontaneo di venire ad abbracciare o s

Cose che piacciono a tutti e che io non sopporto

Naturalmente il "piacciono a tutti" è un'iperbole, perché sicuramente poi a molti non piacciono, ma è ovvio che qui si parla della percezione generale. Ecco qualcosa che mi è venuto in mente di recente: 1) Vita con Lloyd : ne avrete sicuramente sentito parlare, soprattutto se bazzicate su FB, perché le sue "perle di saggezza" vengono condivise di tanto in tanto un po' da tutti. In poche parole, si tratta di brevi dialoghi fra Sir e Lloyd, in cui uno esprime un disagio o qualcosa del genere e l'altro dà una risposta, spesso ironica o caustica, che dovrebbe far riflettere. Ecco, per me sono di una banalità disarmante, e non le trovo neppure vagamente divertenti. Non sto dicendo che sia colpa sua, eh, è sicuramente colpa mia. 2) Dirty Dancing è uno di quei film che la maggior parte della gente (credo soprattutto il pubblico femminile, ma non sono sicura) ha visto e rivisto mille volte e continua a vederlo ogni volta che lo passano in tv. Io credo di averlo

Autunni

Ottobre, un mese che comincia a essere più buio e per me è in qualche modo luce. Ottobre, novembre e dicembre mi fanno da rifugio, come se mi infilassi sotto una coperta calda e confortevole e chiusa, chiusa fino a dicembre.  Quindi a ottobre decido che farò il possibile per assaporare ogni singolo istante di questi tre mesi. Il freddo che si insinua, le foglie che cadono, le giornate che si accorciano, il cielo che ingrigisce, la neve che inizia già (quest'anno prestissimo) a ricoprire le cime che vedo dalla finestra della cucina. Tiro fuori piumoni, giacche, maglioni, sorridendo per tanta morbidezza. E anche se a volte mi lamenterò perché non riesco a scaldarmi in questa casa vecchia e fredda, in realtà sarà una lamentela da poco, superficiale. La verità è che i tre mesi più consolatori dell'anno me li prendo come sono, vantaggi e svantaggi compresi. Piove, l'umidità fa stare i capelli a cazzo di cane (adesso che li sto facendo ricrescere ancora di più), ho sempre sonno e