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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Anticorpi

Insomma, una settimana normale non la riusciamo mica a fare. Martedì le scuole erano chiuse per l'allerta meteo, e ok, ma poi la piccola mi torna a casa dalla nonna con la febbre. E la sera arriva il mal di gola. Ora, non so se lo sapete, ma al giorno d'oggi (magari anche meglio così) i dottori non danno più nessuna medicina (ripeto, non sono una fan degli antibiotici dati subito, quindi va bene così) ma che so, uno sciroppetto, una robina... niente. È da un mese che alterniamo raffreddori, tossi, ora il mal di gola. Quindi anche il resto della settimana la scuola l'abbiamo vista col binocolo, e ho dovuto riorganizzare tutto quanto con i nonni per riuscire a lavorare (in realtà quando lei è dai nonni io lavoro pure con più calma, perché gli orari sono più flessibili).  Il fatto è che mi piace la nostra routine da quando è iniziata la scuola. Anche se quando la vado a prendere pianta una serie di capricci infiniti (non a scuola, ma nel tragitto scuola-casa e poi a casa: c

Vuoti e pieni

Ogni tanto vado a rileggere post scritti tanti anni fa, e sono tanti davvero, tenere un blog è un ottimo modo per renderti conto di quanto cazzo di tempo è passato da quando lo hai aperto. E la reazione è più o meno sempre: ma che piiiiicccccoooola che ero (cosa che evinco dal modo in cui scrivevo) proprio come quando trovi una foto di dieci anni fa e dici "ma guarda che giooovvaaane". In questi casi allungare le vocali è d'obbligo. Però c'era una certa leggerezza, sempre, anche nei momenti meno gioiosi, sarà stata anche l'età, o sarà la distanza con cui li leggo. O sarà che comunque è vero che è solo una riscrittura della realtà. Ricordo che il blog aveva colori diversi, e anche io avevo colori diversi, le giornate trascorrevano in modo diverso, più leggero ma per questo anche un pochino più vuoto. Oggi non mi sembra proprio ci sia spazio per il vuoto, anzi, mi pare tutto colmo e stracolmo, non ci sono ripiani di cui dire: Lì sopra che cosa ci potrei mette

Tener duro

Avevo iniziato un post qualche giorno fa che si intitolava Quando tutti perdono. Parlava di libri che bruciano e della voglia di non gettare la spugna, anche se. Non l'ho continuato perché mi stavo un po' intristendo, e in effetti non ne avevo voglia. Sarà che poi passa il tempo e si diventa un po' più vecchi e quindi ogni anno ti pare che quello precedente fosse un po' meglio. Ma poi non è vero, perché dipende da quel che succede, giusto? E da quel che fai con quello che succede. In ogni caso mi sono resa conto che quest'anno, quest'autunno, sono un po' più triste. Non è nemmeno proprio tristezza, sono poco carica. Probabilmente ha un peso, un peso piuttosto importante, la difficoltà a dormire. Non si riesce a passare una notte decente da quando l'asilo ha portato un raffreddore e una febbre dietro l'altra. Povera piccola, lei sta peggio di noi, certo, ma noi dopo le nottatacce dobbiamo metterci al lavoro e non si recupera mai. Speriamo che que

Non è davvero bello se non costa fatica

Innanzi tutto, gioiamo per il fatto che questa notte siamo riusciti a dormire. Mia figlia non aveva mai avuto la tosse in vita sua, quindi adesso che è arrivata ci ha preso gusto a restare. Giusto quel che serve a tenerti sveglio almeno un paio d'ore la notte. Stamattina prima di scuola siamo perfino riuscite a non discutere, sarà che svegliarsi riposate ha giovato a entrambe. Ultimamente mi sembra di non fare altro che sgridarla e non mi piace per niente. Ma lei si imputa e si mette a volte a strillare per niente, perché non riesce a fare una cosa da sola ma, allo stesso tempo, rifiuta il mio aiuto. E rimane lì, come se piangere e strillare potesse aiutarla a risolvere il problema. Non accetta nemmeno che le spieghi come può fare da sola. Si arrabbia e basta. E sapete com'è, complice la stanchezza, finisco per arrabbiarmi anch'io. Insomma, mi sento un disastro di madre. Paturnie e paranoie a parte, nonostante il tempo avverso lo scorso weekend siamo stati a Caporett