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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Azzurro su azzurro

È quasi arrivato. Domani compio gli anni. La settimana del mio compleanno di solito è sempre molto elettrizzante per me, sono come una bambina, sul serio. E non perché succeda chissà cosa, ma sono felice di essere festeggiata. Forse perché non mi caga mai molto nessuno, e quindi qualche attenzione in più mi è gradita. Quest'anno mi sono davvero coccolata: oggi nuovo taglio di capelli, e ho tagliato davvero un gran bel pezzo; occhiali nuovi in arrivo entro la fine della settimana e mi sento quasi rinnovata. C'è stato Pordenonelegge e ho comprato due libri (sì, mi sono tenuta visto che ne avevo comprati da poco), un libro di poesie come annunciato, e cioè la raccolta di tutte le opere di Pierluigi Cappello, un poeta friulano giovane morto un anno fa che ho scoperto con piacere.  E poi ho comprato uno di quei libri che ho come idea possano essere imprescindibili per una che è antimilitarista nel profondo, uno di quei libri che sono più di dieci anni che voglio leggere ma an

Proiezioni

È stata una settimana strana. Ho concentrato una serie di cose alle quali rinuncio da tanto perché di solito mi manca il tempo, nonostante avessi (abbia) svariate scadenze lavorative da rispettare. Credo di aver fatto molte cose anche per non pensare troppo. Ogni tanto pensare troppo porta in posti strani. In più ci si sono messi gli imprevisti, tipo mia madre che si chiude fuori di casa (con mia figlia) e mi telefona da casa della vicina, e quindi io che perdo un'ora per portarle le chiavi e poi tornare a casa, in una giornata già mezza persa per altre questioni... e insomma, è stato un po' un tour de force.  Domani però è venerdì. Il fine settimana sarà ancora intenso, forse. Ma forse è molto meglio così. Ho dolori ovunque, soprattutto alle braccia, da tre anni ormai disabituate a pesetti, elastici e flessioni varie (a quanto pare sollevare e posare e spostare la bimba da un braccio all'altro non valeva come esercizio ginnico. Vabbe'). Meglio, anche i dol

Dalla poesia alla palestra in 3 rapidi paragrafi

Da lontano Qualche volta, piano piano, quando la notte si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio e non c'è più posto per le parole e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno come una perla intorno al singolo grano di sabbia, una lettera alla volta pronunciamo un nome amato per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato. Pierluigi Cappello Ultimamente sono molto poetica. O meglio, mi è venuta voglia di rimettermi a leggere un po' di poesia. In effetti, è da tanto che trascuro questo mezzo espressivo, che non mi diletto più a leggere raccolte di poesie. Chissà perché. Un giorno ne ho anche inviata una mia a un concorso, me l'avrebbero pure pubblicata in una raccolta se avessi pagato dei danè, cosa che non ho fatto, non per spocchia, ma perché non mi pareva proprio necessario. Però è stato piacevole sentire i complimenti che mi hanno rivolto. (Dove sia finita quella

Disordine

ERRATA Non sai mai dove sei. CORRIGE Non sei mai dove sai. (Giorgio Caproni) Questa poesia – una delle mie preferite quando avevo quindici anni – mi è venuta in mente in questi giorni di piccole confusioni emotive, caos lavorativi, stanchezza da notti un po' insonni, pensieri sullo scorrere del tempo. Quando impari una cosa arriva una nuova lezione che ancora non conoscevi. Indugiare sempre e solo su quello che già sappiamo non può arricchirci, a volte dobbiamo andare a esplorare confini e a volte capiamo che è meglio lasciarli stare. Piccoli giochi di equilibri. A volte dobbiamo esporci un po' di più per capirci un po' meglio, e anche accettare quello che siamo senza volerci troppo male. Che poi l'importante è sempre solo una cosa: rispettare se stessi e rispettare gli altri. Ovunque, sempre, comunque e in ogni ambito. Ci sono momenti in cui mi sembra che mi sto sforzando tantissimo, in tutto. Altre mi pare che non lo faccio abbastanza. Altre ancor