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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

Breve interludio

Mia nonna, che quando c'era Mussolini era alle elementari, rinunciò al latte perché non voleva dire di essere figlia della lupa. Le cose andavano circa così: la mattina a scuola davano il latte a tutti i bambini, se alla domanda "Di chi siete figli?" rispondevano "Della lupa". Mia nonna non ci stava. "Mia mamma non è una cagna" ha risposto. E quindi niente latte per lei. Da quella volta il latte se lo beveva a casa, se ce n'era. Per me mia nonna, con tutti i suoi difetti e pregi, resta e resterà sempre quella bambina che non ci sta a dire una cazzata del tipo "Sono figlio della lupa".

Cose a metà

Volevo scrivere questo post ancora ieri sera, ma alla fine non ce l'ho fatta perché, come al solito, mi sono ritrovata a finire di lavorare la sera. E dopo non ce la facevo più (però ho giocato un po' a Rayman con l'iPad del moroso, ecco, come premio per aver lavorato fino alle dieci e mezza o forse soltanto per fare un altro passo verso la cecaggine :D) Per una volta, e lo dico perché è una cosa che non succede mai, parto dal titolo e non dal post. Il titolo di solito viene sempre per ultimo. Anche con i libri succede così, anche quando sono tradotti. Il titolo è sempre l'ultima cosa che si sceglie, tipo il giorno stesso della stampa, o quasi: perché è una questione di marketing, anche. So che è un po' triste e non molto poetico, ma a volte necessario, e non è raro che all'ultimo arrivi il guizzo giusto per trovarne uno che riassuma davvero lo spirito del libro. Ultimamente troppo spesso i titoli fanno schifo, a dirla tutta. Ieri invece, caso strano, mi è ba

Click!

In questi ultimi giorni c'è stato un tempo stupendo, con il cielo terso e il sole che scaldava quasi fosse estate, ma che rifletteva i colori dell'autunno... il periodo migliore dell'anno, per me, quando ti puoi godere il caldo senza rischio di soffocare, né per l'afa né per le allergie. L'unica cosa è che poi la sera la temperatura di solito precipita e rischi di trovarti poco equipaggiato. Ma per il resto, sono giornate quasi più calde che in estate, non nel senso della temperatura, ma nel senso che il sole si appoggia con i suoi raggi sul tappeto di foglie gialle e rosse già cadute dagli alberi, e su quelle ancora appese, le piante si colorano e si accendono quasi fossero in fiamme, e il mondo sembra rivestito d'improvviso di una coperta calda e avvolgente, riflettendo una luce non accecante com'è a volte quella estiva, ma una luce che conforta. In un pomeriggio così, nei luoghi giusti, è quasi come godersi un tramonto per ore e ore. Tra l'altro ier

Piccole cose

Quando ero piccola c'era una cosa che mi piaceva fare tantissimo: sfogliare i nostri album di fotografie insieme a mia mamma e mio fratello, la sera, seduti sul divano. L'altro giorno stavamo parlando proprio di questo e ho avuto, è il caso di dirlo, un flash. Le foto di quando eravamo piccoli, di quando i miei erano giovani, dei nonni e tutti i parenti in grava a fare la grigliata, tutti i parenti, gli stessi tra l'altro, fra le vigne a vendemmiare, i nostri compleanni... una sfilza di foto, la maggioranza delle quali, se non tutte, scattate con questo aggeggino qui: aggeggino al quale non ho più pensato da tantissimi anni, ma che ora sono contenta di avere fra le mani, perché questa macchina ha una sua storia, ed è quella dei miei, ma un po' anche mia. Soprattutto, è la storia di mio papà che, ventenne e da pochi mesi papà di mio fratello, ha venduto la sua bici da corsa (a quel tempo era magro e correva in bici, ha specificato mia mamma) per comprare la macchina

A new way

Ho trovato questa splendida fotografia, anzi, questa serie di fotografie scattate con le parole. DeLillo era già il mio autore americano preferito, credo, ma qui mi ha proprio sorpreso, perché certe domeniche d'estate le ho sempre sentite un po' in questo modo, nel modo in cui ho sentito quel che ha descritto qui di seguito: «L'estate in una piccola città può essere micidiale, ancora peggio di quelle nei ghetti urbani o di quelle pesanti e umide dei porti del golfo. Non è l'implacabilità della sporcizia o della disperazione, e non tutti ne soffrono. Ma ci sono giorni, ai margini dei pomeriggi striati negli abissi ricorrenti del tempo, in cui dalla luce all'ombra sembra trasmettersi un messaggio terribile. L'estate si dispiega lenta, un silenzio felpato che si srotola gradualmente sull'acciaio dilatato, e i giorni iniziano a muoversi in rima, quando le distanze si gonfiano insieme ai ponti e il caldo scioglie l'aria, quando il marciapiede si incrina, qu

Sunday I'm in love

Siamo stati un po' sfortunati, questo fine settimana, dovevamo andare in montagna sabato sera e fermarci là a dormire, con amici del moroso, ma purtroppo lui non stava bene e all'ultimo abbiamo dovuto rinunciare. Eravamo tristi, perché ci tenevamo un sacco e perché quelli sono amici con la A maiuscola, per lui soprattutto, però alla fine ci siamo goduti una serata sul divano senza problemi di orari o levate del mattino, a guardare Magnolia al caldino sotto la coperta, a bere camomilla come i vecchietti (però mia nonna la beve sempre prima di andare a nanna e, visto che è arrivata a 91 anni in piena forma, mi sa che c'è solo da imparare...); poi oggi ho fatto la torta all'arancia che era da tanto che volevo fare, ed è venuta buonissima (per ora solo a mio giudizio, perché il moroso non sta bene e ancora non l'ha assaggiata). Però la giornata è stata grigia, ed è domenica sera, quindi la tristezza un po' è rimasta e continua ad aleggiare lì, sospesa fra la luce

Ultimamente sono molto produttiva

Come già vi raccontavo tempo fa, io procrastino e mi disorganizzo a ogni piè sospinto. Solo che, a quanto pare, non posso davvero più permettermelo. Perciò sto cercando di imparare come ottimizzare le giornate e organizzarmi per tempo in tutte le cose. Alcune attività me lo permettono: gli articoli che scrivo per un sito hanno una scadenza settimanale precisa, d'ora in avanti, perciò devo scegliere due titoli a settimana e svilupparli per la settimana successiva. Una volta alla settimana ho le ripetizioni di inglese: sembra una cavolata, ma nel caso la bimba non abbia compiti da fare e a scuola non abbiano fatto granché, devo essere pronta con qualcosa di interessante, giusto per il suo livello e utile. Quindi, non avendo più libri d'inglese delle elementari, cerco risorse su internet e mi invento qualche attività attinente. Per quanto riguarda la correzione di bozze, invece, in genere non si tratta tanto di organizzazione ma di sfruttare tutto il tempo a disposizione: in fo