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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

«e 'l più bel fior ne colse»

Anche oggi siamo passati da "è urgente, è urgente" a "ferma, ferma, non uscirà fino al prossimo anno" e quindi prima penso di dover fare tutto di corsa, poi mi ritrovo pause inaspettate (e, a saperlo prima, dal parrucchiere ci sarei andata oggi, invece che domani, e vedrai se domani non mi arriva una roba urgente e mi tocca recuperare il tempo passato a farmi bella nel fine settimana. E no, se posso dal parrucchiere non ci vado il fine settimana perché è una cosa che odio). Comunque, bando alle ciance, ciò significa che adesso mi immergerò un altro po' in Il racconto dell'ancella , e cercherò di recuperare letture che avevo abbandonato causa ponderosi tomoni da correggere. Di tutto quello che è successo dall'ultimo post mi soffermerò solo su 3 cose (naturalmente abbastanza irrilevanti per il proseguo della vostra giornata, o settimana, o vita, e pure della mia ma è così che va, è esattamente questo lo spirito del blog): 1 - ho fatto qualche ca

Concentrazione

Mia figlia era così felice della spolverata di neve di stamattina che in macchina non ha voluto ascoltare niente. Cosa sentiamo? Pipìm papàm? (Mellow Mood, Sound of a war ) O quello che gli prude il culo? (Brunori Sas, Lamezia Milano ) O un cd nuovo? Niente. Niente? Sì, c'è neve. E allora abbiamo viaggiato in silenzio mentre lei guardava fuori tutto un po' imbiancato (solo i tetti e i giardini), anche se man mano che ci avvicinavamo a Casarsa ce n'era sempre meno, e io avrei voluto non dover lavorare e tenermela a casa perché qui di neve ce n'è pur poca ma di più, e avrebbe potuto giocarci e ne sarebbe stata entusiasta.  Ma la riporteremo in montagna, in fondo a mezz'ora di strada siamo a Piancavallo. Ci serve solo un fine settimana senza troppi impegni, ed è quello il difficile. Allora stiamocene in silenzio, qui fiocca ancora, spero anche dalla nonna, così Dafne è felice e può ascoltare il suono della neve. Ché ha ragione lei, per

Flash

Non mi viene tanta voglia di scrivere, o meglio sì, ma poi mi sembra tutto superfluo. Ultimamente faccio un po' fatica, riversare qui pensieri e parole non è più facile come una volta: conosco troppe delle persone che mi leggono e la funzione di diario diventa un po' falsata.  A volte, sapete, sono stanca e mi lamento delle mie cose, com'è normale, come facciamo tutti, a volte però sono sopraffatta da tutto quello che viene da fuori e mi sento – non so come dirlo meglio – sconfitta. Comunque sia, troverò il modo per affrontare questa cosa, il mio modo per darle voce. Tornando invece alle cose di sempre, finalmente sono uscita dal tunnel di quel libro ansiogeno, quindi mi posso... ehm, buttare sul lavoro successivo (avrei voluto dire riposare o rilassare, ma no). C'è di buono che si impara ancora qualcosa. Ogni tanto mi sopraffa ancora la bellezza di una montagna imbiancata vista dalla finestra della cucina in quel momento del mattino in cui la luce calda e

Biografia

In questo momento mi stanno mancando moltissimo alcune cose. Mi mancano dei momenti per me. Mi manca dormire bene e rilassata. Mi manca parlare con (o scrivere a) alcune persone. D'altra parte però: sono tornata al cinema dopo credo tre anni. Sto lavorando a un bel libro, anche se come sempre causa metodi lavorativi (degli altri) opinabili questo mi sta mettendo parecchia apprensione. Spero sarà compensata dalla soddisfazione. Forse la prossima settimana vado di caschetto + frangia, un binomio che non ho mai provato. Scusate se passo in velocità, ma sono talmente immersa nella "biografia di un quasi eremita" che mi sto un po' immedesimando. Quando ne uscirò, tornerò qui pimpante e con nuove energie (spero). :)

Fermare un istante

Cerco di prendermi dieci minuti di pausa ma senza distrarmi troppo, perché la ripresa qui è stata abbastanza delirante. Nel senso che il lavoro è partito tutto in salita, con un sacco di cose da fare, libri sospesi da ennemila mesi che d'improvviso devono essere pubblicati entro breve e tutto ciò mi ha reso un tantino ansiosa, nervosa e parecchio stanca. Ma forse l'impatto duro aiuterà a far sembrare più semplice ciò che verrà dopo, almeno me lo auguro. Comunque posso dire definitivamente che le vacanze hanno fatto malissimo a mia figlia, che ha passato le settimane di Natale nella più totale delle lagnanze (ma poverina, è stata pure male) e da questa settimana invece è più o meno sempre felice. Si vede che stare lontana da mamma e papà durante il giorno in qualche modo le fa solo che bene. O forse è l'effetto della tanto amata routine, che sui bambini ha sicuramente un potere calmante. Fatto sta che è tornata a essere la canterina-ballerina sorridente di sempre e

Armonia

La mia parola 2019 è Armonia. La parola dell'anno è una specie di guida, un mantra quasi, da tenere presente man mano che procedi nella tua vita, nel raggiungimento dei tuoi piccoli o grandi obiettivi, nel lavoro e nella vita in generale. E dopo averci riflettuto il tempo di una passeggiata con il cane e di un po' di brainstorming con dizionario di sinonimi alla mano, sono giunta alla conclusione che per quest'anno voglio che quella parola sia proprio Armonia. Nel senso di equilibrio che tanto mi serve per procedere durante le giornate-settimane-mesi. Nel senso di leggerezza, di togliere il superfluo che appesantisce. Nel senso di semplicità e coerenza, quella che ti fa stare bene con te stesso e con tutti i mondi che hai dentro. Nel senso di concentrarmi di più, sul lavoro e altrove, perché tutto scorra nel modo migliore. Secondo me è una parola che mi si addice molto e un obiettivo che forse ultimamente ho perso un po' di vista. E fra tutte le c

In pace

Queste vacanze finiscono e stranamente non mi sento poi tanto giù per questo, anche se so che domani sarà il lunedì più lunedì dell'anno e riprendere sarà come sempre un po' faticoso. Sono state settimane particolarmente belle, siamo riusciti a fare tanto e allo stesso tempo a non strafare e non stancarci nemmeno troppo. E nonostante le lagne di una duenne e mezzo mezza malata dopo Natale e molto viziata e coccolata da mamma e papà, mi mancheranno comunque le giornate trascorse interamente con lei o quasi. Ma ci siamo concessi serate libere da soli o con amici, abbiamo fatto una bella cena di pesce in un posto molto fico, sono riuscita a trascorrere un po' di tempo in più con la mia amica di Parigi, abbiamo passato il capodanno a casa di amici, sbevazzando un po' e tirando tardi, abbiamo giocato moltissimo, abbiamo passeggiato nella pedemontana in uno dei nostri luoghi del cuore, abbiamo bruciato il falò e con lui salutato il 2018, siamo andati via un paio di giorn

Io, che sogno terremoti

Un anno nuovo è iniziato ma non è cambiato molto. Ovviamente. Di solito a gennaio non faccio buoni propositi, anche se in realtà ne faccio di continuo. A dicembre ne ho fatti alcuni e ho cercato di seguirli. Con successo altalenante, o dovrei dire scarso. A volte mi chiedo il perché di queste sensazioni profonde che sembrano quasi insensate. Di euforie seguite da vuoti e mancanze, malinconiche emozioni cariche di assenze. Di queste lontananze lancinanti, questi momenti di assurdi giochi di disperamenti. Prima di addormentarmi, o appena sveglia. Poi ci si riempie di vita e concretezza, di molte gioie e per fortuna che è così, ma quel piccolo minuscolo peso nel cuore che tuttavia non sa andarsene non se ne va. Ecco, per l'anno nuovo vorrei sapergli dare un luogo, un tempo o, magari, se serve, un calcio. Togliergli peso, dargli ali di leggerezza. Per me e non soltanto per me. Di recente ho letto che "la bellezza di un altro non toglie nulla alla mia bellezza". Non l