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Di tante cose e quel che manca

Questo nuovo andazzo di mille cose da fare e cercare di non pensare troppo sta dando i suoi frutti, tutto sommato. Infatti non sono nemmeno venuta più a scrivere qui, e oggi sto tirando fuori qualche minuto da giornate molto intense giusto perché sì. Perché ieri ho compiuto gli anni, ho raggiunto i quaranta, ma alla fine mi sembra solo una parola come un'altra più che chissà che traguardo. Come ti senti oggi che hai un anno in più?, chiedevano a mio fratello quando era piccolo. E lui rispondeva, uguale a ieri, e alla fine aveva ragione lui.
Niente grandi festeggiamenti? Ma no, era martedì, la scuola, il lavoro, il dentista per mia figlia, niente si ferma solo perché è il 26 settembre. Poi, nel weekend, vedremo. Per quanto ami il mio compleanno come forse pochi altri, non sento questa necessità di farne una gran storia, ogni tanto mi chiedo quanto sia più che altro la "pressione" da fuori a insistere. In fondo, vorrei solo fare qualcosa che mi fa stare bene, e non sempre questo comprende poi chissà quante persone. E le persone che vorrei, per un motivo o per l'altro, sono lontane. Ma va bene, vedremo cosa mi passa poi per la testa.
Ho ricominciato la palestra, un nuovo incastro da far funzionare. Ho optato per i corsi in pausa pranzo, e mi pare che si adattino meglio alle mie giornate. Al momento sono molto contenta. Funzionale mi distrugge, bodypump rassoda, vediamo se nel fine settimana ci aggiungo una corsa quando posso.
Fa caldissimo, mai passato un compleanno con una temperatura del genere, è preoccupante ma meglio che le pareti assorbano più calore possibile finché non avremo fatto l'impianto di riscaldamento nuovo. Per una volta l'inverno può attendere (quanto meno attendere l'idraulico).
Sto leggendo Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow ed è un libro molto molto bello, una storia di affetto profondo e videogiochi e forse in questo momento per me non c'è niente di meglio e di più vero.
La routine è più o meno rodata e i ritmi si stanno assestando, mi manca il coro ma speriamo torni presto, che poi c'è comunque una dolce malinconia e un pizzico di speranza nel sentire la mancanza di quel che manca.



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Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr