Passa ai contenuti principali

Autunno in arrivo

Fra 9 giorni compio gli anni. Io adoro settembre, e adoro il mio compleanno. La cosa divertente è che credo di non aver mai fatto una vera festa di compleanno in vita mia, a parte a casa con la famiglia quand'ero piccola e di tanto in tanto un'uscita con un po' di amici, ma senza pretese. Da un po' di anni a questa parte, poi, in genere dico: se quando usciamo incontriamo "i soliti" offrirò loro da bere, ma poi va sempre a finire che, per qualche motivo, proprio quel giorno (o il fine settimana più vicino al compleanno) non incontro nessuno. Ma non mi interessa, sono solo contenta che sia il mio compleanno, non so perché. La maggior parte della gente che conosco, soprattutto andando avanti con gli anni, odia quel giorno perché "invecchia". Mah, invecchiamo tutti i giorni comunque, quindi, cambia nulla.
Un po' come a Natale, ma con meno fronzoli, sono come una bambina che aspetta impaziente di scartare il suo regalo, che poi è quello più importante, cioè quello che mi fa lui :) I nonni che telefonano per farmi gli auguri, la nonna che mi racconta per l'ennesima volta della notte in cui sono nata (che doveva essere l'ultimo giorno di vendemmia), la mamma che mi dice di comprarmi quello che voglio che me lo regala lei eccetera. E in genere io e la Francy riusciamo a organizzarci un aperitivo, nonostante i reciproci impegni, e sfruttiamo l'occasione per vederci. Insomma, un rituale tipico, rassicurante. Quest'anno non ho voglia del tiramisù, invece, e se ho tempo farò la mia buonissima torta al cioccolato, oppure la torta al formaggio che tanto era piaciuta ad Ale (colesterolo alle stelle, immagino...), o magari qualcos'altro (anche se dubito che avrò tempo di sperimentare, ma vedremo).
E poi arriva l'autunno.
E io lo so che in fondo, da qualche parte, mi dispiace vedere le giornate che si accorciano, sapere di avere meno luce a disposizione e che il tempo sembra ridursi al lavoro e agli impegni, ma in realtà, ci sono momenti in cui aspetto con ansia di godermi il freddo che arriva, godermelo avvolta nei maglioncini e nei cappotti, sotto la coperta sul divano con in mano la tazza fumante di un tè bollente, con i colori caldi dell'autunno che riempiono tutto, le passeggiate nei campi e l'odore umido dopo la pioggia, le foglie sotto i piedi e il cane che annusa l'aria in cerca di chissà cosa, così buffo quando cerca di non mettere le zampine sul bagnato (un po' schizzinoso, il ragazzo), il naso che "frizza" e la pelle d'oca, gli abbracci, diversi da quelli estivi, più goffi per colpa degli strati di vestiti, ma caldi comunque. E poi, quando rientri a casa e ti accoglie il caldo che fuori non c'è più, e magari lui sta cucinando e c'è un profumo buono e il vapore sui vetri, e ti togli le scarpe e giri in calzetti perché ormai le infradito sono un ricordo. Come potrei non amare tutto questo? In fondo, è ed è sempre stata la mia stagione.

Commenti

bob ha detto…
Io detesto autunno ed inverno perche' fondamentalmente odio il freddo e non sopporto la neve, pero' settembre ha un fascino particolare, mi porta alla mente ricordi di infanzia ed adolescenza che spesso mi davano sensazioni molto piacevoli: la soddisfazione di essermi divertito e non aver sprecato l'estate, l'avvicinarsi del ritorno a scuola (a me e' sempre piaciuto andare a scuola), il ritorno di tutti i ragazzini e ragazzine dalle vacanze e la citta' che si riempiva di nuovo, ecc. Settembre e' un gran bel mese.
Miky ha detto…
ciao bob! sì, settembre è quella via di mezzo là...
come ti vanno le cose, a parte l'odore di minestrone di cui già so?

comunque direi... buon settembre!
bob ha detto…
hey! tutto bene, come al solito direi, soggetto all'entropia ed al decadimento, ma il minestrone aiuta. buon settembre a te.

Post popolari in questo blog

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche