Passa ai contenuti principali

L'estate sta finendo ed era pure ora.

Sono ricominciate le cimici che cavolo. Una ogni sera (che poi forse è ogni sera la stessa a pensarci bene), ma almeno grazie alla zanzariera restano in terrazza. Fra un po' aumenteranno, si infiltreranno dappertutto, e me le ritroverò sotto le lenzuola, un giorno mi girerò ne schiaccerò una, oppure mi si infilerà in bocca, e partirà la temibile e terribile nota puzza che le caratterizza, realizzando in questo modo uno tra i miei incubi peggiori. O forse anche no, visto che per tutto l'autunno controllo la camera da cima a fondo prima di andare a dormire, soprattutto dietro le tende, sul "caselòt" della saracinesca, dietro la scrivania, dietro il letto, fra le pieghe delle lenzuola ecc. ecc. Ho anche affinato l'udito, riesco a captare la presenza di una cimice a 1 km di distanza, centimetro più, centimetro meno.

Peccato per questi bastardissimi animaletti, se non fosse per loro sarebbe la stagione migliore dell'anno. Lo è comunque, ma sarebbe ancora migliore. E va be', non si può avere tutto dalla vita.

Ah le ho tutte. Mal di testa, mal di pancia, battito del cuore accelerato, ma non ho la H1N1-colpita-e-affondata, credo sia tutta una questione psicologica, o psicosomatica. Insomma, devo essere stressata a un punto di quasi non ritorno, almeno secondo la mamma sono stressata (il bello è che lei bene o male i motivi nemmeno li sa, ma la mamma è la mamma e dopo di lei viene l'onnipotente, ammesso che esista, ma la mamma esiste eccome). Credo di avere tutti gli spiritelli affaticati o incazzati, alcuni si devono essere già suicidati anche. Spiritelli, sì, come quelli di Guido Cavalcanti, proprio loro (gli spiriti che ai suoi tempi si pensava fossero a capo delle funzioni vitali del corpo umano, e quando gli spiritelli andavano via erano cazzi amari. Una roba alla "Siamo fatti così" ma un po' più poetica e incorporea ecco, un po' più casperiana, nel senso di Casper il fantasmino. Una volta pensavano fossimo davvero fatti così, d'altra parte una volta pensavano anche che la terra fosse piatta, che il sole ci girasse intorno e, che ne so, che pagando le indulgenze si finisse in paradiso).

Comunque mi riprendo, è solo un po' d'ansia da scrittura-studio, qualche incertezza e molte seghe mentali.

Ma settembre è settembre, mica si scherza!

Commenti

magma ha detto…
Saluti stressatissimi... anch'io sto messo maluccio in questi giorni! Diciamo che non so neanche se ho oltrepassato o meno il punto di non ritorno! :D

Sulle cimici... ma che ti fanno, scusa? :) Gli dai una 'schicchera' e volano via!

Consiglio libresco: sto leggendo l'ultimo di Stephen King, una raccolta di racconti intitolata "al Crepuscolo": notevolissimo!

Accattatev'illo! :)
Miky ha detto…
ma dai, ma fanno schifissimo, ti vengono addosso e se per sbaglio le schiacchi ti impestano!! bleah! comunque sono fobie, che ci vuoi fare, i ragni per esempio non mi danno fastidio.

eh sì so che c'è quel libro, non l'ho ancora comprato solo per motivi pecuniari, ma in realtà potrei dare un'occhiata in biblioteca tra i nuovi arrivi...

Post popolari in questo blog

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche