Passa ai contenuti principali

Due cose al volo

La primavera e il caldo sono tanto carini simpatici e belli, ma se non fosse che viene voglia di stare fuori, che sono tutti (quasi) più indulgenti perché «fa caldo e allora non serve correre», io quest'anno avrei anche fatto a meno di alcune cose tipo:

il sole che quando ti picchia sulla testa fa male;
le allergie che portano, e non necessariamente in quest'ordine: raffreddori a caso che durano due ore e poi passano... sì ma in quelle due ore le pene dell'inferno! Starnutisci, soffia, prendi fazzoletti, finiscono i fazzoletti, passa alla carta da cucina, che è ruvida e fa male, allora passa alla carta igienica, che è troppo fine... aaaaargh! Rassegnati, prendi un rubinetto e chiudi il naso per sempre. Ti scoppierà presto il cervello, ma d'altra parte non sarai tu poi a dover pulire.
Le maledette portano anche la tosse (forse «smettere» di fumare, invece che «diminuire» sarebbe un'idea geniale, anche togliere le virgolette sarebbe geniale), quindi starnutisci e tossisci e non ti ricordi più da dove entra e da dove esce l'aria. E muori.
Quest'anno anche la congiuntivite, simpatica alleata del mio occhio sinistro che evidentemente vuole andarsene in ferie anticipate.
Il caldo umido tipico di questa pianura friulana calda e umida. Vado in Austria, no vado a Dandolo mi han detto che si sta meglio.

Smentisco:
chi pensa che la letteratura austriaca non sia bella; non sarà Shakespeare ma ha il suo perché. E poi è scritta in tedesco (austriaco) che non sarà l'inglese (o l'italiano) ma ha il suo perché. A chi piace, come a me, mi capisce. Poi non capisco un cazzo perché ogni tanto è difficile e si inventano le parole, d'altra parte lo faccio anche io perciò non posso lamentarmi... ma son sfide anche quelle (dicesi auto incoraggiamento).
Chi pensa che siccome sono magra non mangio. Mangio. Più di tutti voi messi insieme (questa è un'iperbole, e la matematica non c'entra), e presto ne vedremo gli effetti.
Chi pensa che gli elicotteri siano tanto belli e affascinanti. Provate ad abitare vicino a un eliporto, ma provatelo nel giorno in cui passa per Casarsa il giro d'Italia, così oltre ai soliti che partono e tornano ad «altezza-controllo-avvistamenti-marijuana-nei-campi» c'è anche quello della RAI che ti gironzola sopra la testa con tanto di telecamera gigantotica (l'ho detto che le invento anche io...) mentre magari tu sei in terrazza con in mano il folletto (l'aspirapolvere, non l'esserino verdino e irlandese dei Simpson) e cerchi di togliere ragnatele e beccare anche il ragno (non è che sia successo così, è frutto di immaginazione, negli archivi delle immagini della RAI sul giro non mi vedrete con il folletto in terrazza a bestemmiare in aracnidese. Per la cronaca, non mi vedrete nemmeno girare con un rubinetto al posto del naso, era fantasia anche quella. So che siete intelligenti, ma qualcuno che passa qui per caso magari crede a tutto... e poi viene a Casarsa in cerca di una persona che va in giro con un rubinetto al posto del naso, il folletto in mano, la faccia incazzata e che dà la caccia ai ragni. E che cerca di parlare la loro lingua per farli desistere dal tessere ragnatele dove essi non dovrebbero. Effettivamente conosco qualcuno che potrebbe rispondere a questa descrizione. Ma non sono io).

Non è che volevo stare qui a lamentarmi, ma è tutta la mattina che starnutisco come una dannata, avevo bisogno di sfogarmi! :D

Continuo a essere una bimba felice. Tanto tanto felice.

Commenti

:Ninja: ha detto…
Sei un mito... mi sto rotolando dal ridere...sul serio... grande!!!
Miky ha detto…
ahah.. grazie sono contenta, l'intento è sempre quello di mettere tutti di buonumore ^_^

etciù! per la cronaca... ^__^

Post popolari in questo blog

Tenere il punto

Sparisco. Divento sempre più piccola e poi sparisco. «e io mi sento, io mi sento, io mi sento vagamente ridicolo» (va letta cantando) Mi sento piccola e ridicola e scompaio. Un buco nero, come nella canzone de i cani. Non posso contare più tutte le volte in cui è successo, perché ho permesso agli altri di farmi sentire così. Scontata. Inutile. Piccola. Non conto le volte in cui solo poi mi sono resa conto che ti mettono una mano sulla testa per schiacciarti giù in modo da sentirsi più grandi. Bravi, un applauso. Non conto certo nemmeno gli errori che ho fatto io, ma mai per rimpicciolire nessuno. Per insicurezza, senza dubbio. Per bisogno di attenzioni, sicuramente. Niente di edificante, certo, ma mai intenzionata a distruggere un altro per sentirmi migliore. E invece c'è chi lo fa, chi gioca, manipola, ti fa credere cose che non sono, ti tratta come se non importasse per sentirsi importanti, finché poi non importi davvero più. Bravi, un applauso anche a voi. Sono sparita e diventa...

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Prime volte

Sono una grande fan delle prime volte, d'altra parte, chi non lo è. Sono irripetibili, anche se sono cose che poi ripeti, poche o tante volte, ma le prime restano indelebili, nel bene e nel male. Non sempre sono belle, il che depone a favore delle seconde, terze ed ennesime, a volte però sono straordinarie. Per fortuna che sono accadute, anche se peccato che non possano riaccadere allo stesso modo. Non ho mai sofferto di grandi nostalgie, ma si sa, l'età a volte fa questi scherzi. E comunque si cambia e anche questo ha una sua bellezza. Anche l'esperienza ha la sua parte di meraviglia. Non so perché si demonizzi sempre il trascorrere del tempo, ci si affanni nella corsa a cercare di andare all'indietro, continuare a sembrare giovani – sembrare chi non si è. Non ho voglia di sembrare chi non sono, una lotta che in qualche modo ho portato avanti da sempre. Non mi trucco per non nascondermi, non significa che non mi prendo cura di me. Non ho le sopracciglia dipinte e non m...