Passa ai contenuti principali

Proiezioni

 «Nella vita avrai sempre davanti due scelte, ha detto Kierkegaard, entrambe ti causeranno dei rimorsi, se non ne scegli nemmeno una ti ritroverai un'esistenza al quindici per cento».
Eccolo qui, limpido, chiaro e cristallino, eppure così difficile a volte.
Se ci penso a certe scelte che ho fatto, non riesco a dire che siano state sbagliate. Probabilmente erano giuste in quel momento anche se poi le cose si sono concluse. Ma erano sempre scelte. Quando invece ho trascorso periodi senza scegliere, ho trascinato cose che si potevano concludere o risolvere ben prima. Lo sto facendo tutt'ora, e alcune quest'anno finalmente ho smesso di lasciarle aspettare e le ho prese in mano. Per altre ancora ci devo lavorare, chiedo solo al mondo di non mettermi troppa fretta perché a volte ho bisogno di un po' di tempo.
Lo so che in questo mondo sempre di corsa non c'è spazio per le persone che necessitano di tempo, ma io a volte ne ho bisogno e forse ho anche tutto il diritto di prendermelo senza venire rimproverata. Ma forse io vivo in un mondo tutto mio in cui c'è spazio per le pause e per qualche momento di esistenza al quindici per cento. Non lo so, mi chiedo cosa pensi la gente di me, poi mi rispondo che quel che pensa non conta granché perché la maggior parte mi conosce così poco. Penserà che sono una figura sbiadita che vive al quindici per cento?
O forse non mi vede proprio, perché vivo al quindici per cento?

Stamattina pensavo a questo mentre infilavo le scarpe da corsa. Faceva più freddo dei giorni scorsi ed ero stata lì lì per rinunciare. Dopo due settimane circa che non correvo, era facile rifiutarmi di farlo proprio oggi. Ma alla fine sono andata. Non che sia una cosa che innalzi di molto quel quindici per cento, ma è l'atteggiamento che conta, no? Alla fine devo solo ricordarmi che la maggior parte delle cose sono enormi nella nostra testa e quando invece le tiri fuori, le metti in mezzo al mondo, riacquistano dimensioni meno gigantesche, a volte si rivelano molto più piccole di quanto pensassi. E succede anche che, prima di avere il tempo di accorgertene, le hai già superate con un enorme e liberatorio sospiro di sollievo.


Commenti

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Sgretolarsi e (forse) ricomporsi

Provo a tenermi insieme, ma più spesso di quanto vorrei sento di sgretolarmi. Provo a tenere insieme tutte le parti di me che conosco, quelle che conosco meno, quelle che cerco di coltivare e provo a tagliare le parti che vorrei abbandonare, i famosi rami secchi, eppure ancora non c'è un tutt'uno. A volte mi pare che la risposta sia lì, a portata di mano. E forse lo è e solo io remo contro, mentre allungo il braccio. Ma tutta intera non mi ci sono mai sentita, nemmeno quando leggevo Caproni e credevo di capire tutto (ma avevo quindici anni e di sicuro non capivo niente). Provo a tenermi insieme e a capire a chi devo credere, di cosa fidarmi, chi temere. Percepisco un errore nel sistema e non so se tentare ancora di ripararlo o uscire a godermi il bel tempo. Dovrei propendere per la seconda, ma si sa, sono testarda. Oltre a cercare di tenere insieme me, cerco di tenere insieme anche tutto ciò che c'è fuori. Impresa titanica a dir poco che dovrei proprio lasciar perdere, ma a...

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...